Rischio boomerang

L’anti populista Matteo Renzi impugna la bandiera grillin-populista del «dagli al banchiere». Così come, appena qualche mese fa, ha brandito quella, grillin-leghista, dell’anti casta, all’insegna del ‘no vitalizi’. Ma per entrambe le partite, il rischio boomerang più che un’ipotesi è una certezza. E questo a prescindere dalla stessa sorte del governatore Ignazio Visco. Nell’ultimo caso in ordine di tempo il passo falso del leader del Pd non riguarda tanto l’isolamento politico e istituzionale nel quale si è cacciato: è un gelo con pochi precedenti quello che si riscontra intorno a lui da parte del presidente Sergio Mattarella o del premier Paolo Gentiloni, per non dire del  ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, o del numero uno della Bce Mario Draghi. No, l’effetto boomerang investe direttamente l’oggetto della sua offensiva e potrebbe rivelarsi fatale in campagna elettorale. Sotto la spinta della mossa renziana, il governatore Visco ha chiesto di essere ascoltato il prima possibile dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle crisi bancarie: si difenderà dalle accuse, ma soprattutto attaccherà. E non potrà non parlare di Banca Etruria. Non basta. Sarà ugualmente inevitabile che la Commissione convochi Federico Ghizzoni per chiedergli delle presunte pressioni dell’attuale sottosegretario Maria Elena Boschi – raccontate da Ferruccio De Bortoli – sull’allora ad di Unicredit Federico Ghizzoni per salvare proprio Banca Etruria. Materia incandescente in piena campagna elettorale, un assist perfetto per grillini e leghisti. Ma non solo.