Giovedì 25 Aprile 2024

Rigopiano, le inutili Prefetture

LA CONFUSIONE che già era grande è stata aggravata dalla legge Delrio. La riforma abrogando le province elettive le ha sostituite con organismi in stato embrionale. In alcuni casi si sono formate città metropolitane, in altri indeterminate «aree vaste» entrambe, peraltro, prive di sicure dotazioni di bilancio e quindi dei mezzi operativi necessari ad assolvere alle loro competenze. Così è stato per la pratica impossibilità della Provincia di Pescara di riparare mezzi di soccorso avariati, mentre la prefettura non disponeva l’immediato reperimento di altri mezzi. L’abrogazione della stessa legge Delrio decretata dalla vittoria dei No nel referendum del 4 dicembre ha finito di dare l’ultima pennellata surreale al marasma istituzionale e delle competenze che si trascina da tempo. Ora, per venire incontro all’angoscia delle popolazioni colpite dai terremoti e dalle slavine, Gentiloni ha annunciato il rafforzamento dei poteri della Protezione civile e del commissario alla ricostruzione. Insomma un altro cambio di marcia rispetto a Renzi che voleva decentrare queste responsabilità. Ebbene, non sarebbe il caso di interrogarsi circa l’utilità di continuare ad assegnarle anche ai prefetti? E i prefetti stessi a che servono?

«Che cosa ha dato all’Italia quell’armatura dello stato di polizia? Nulla», diceva Luigi Einaudi, primo e unico presidente liberale della Repubblica, e proseguiva: «La distruzione della sovrastruttura napoleonica che gli italiani non hanno amato mai offre l’occasione di ricostruire lo Stato partendo da ciò che tutti conosciamo ed amiamo; e sono la famiglia, il comune, la vicinanza e la regione. Così possederemo finalmente uno Stato vero e vivente».