Sabato 20 Aprile 2024

Populismo previdenziale

Roma, 22 settembre 2017 - La partita pensioni della manovra per il 2018 si gioca tutta sull’automatismo età pensionabile-aspettativa di vita. Il resto, come sanno bene i leader di Cgil, Cisl e Uil, è fuffa. O poco più. Fermare, almeno per un turno, il meccanismo che spinge a 67 anni l’età di uscita dal lavoro dal 2019 significa dare un minimo di respiro a una transizione che la riforma Fornero non ha contemplato. Ogni altra ipotesi è un palliativo. Fare sconti sull’Ape social per le donne, così come ipotizzato dal governo, vuol dire concedere un contentino a 4 mila lavoratrici in più: niente di più.

Questi sono i termini del braccio di ferro sulla previdenza in corso tra esecutivo e sindacati. E non a caso due ex ministri del Lavoro e attuali presidenti delle commissioni di merito di Senato e Camera, come Maurizio Sacconi e Cesare Damiano, si sono uniti e concentrati sul nodo del possibile innalzamento di 5 mesi dei requisiti pensionistici, chiedendo uno stop all’aumento e insieme una rimodulazione dell’operazione. Né vale più di tanto la stima fuorviante e artificiosa formulata dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, di un costo di 140 miliardi di euro per il blocco dell’automatismo: nessuno si è spinto a sollecitare di mettere fine al congegno, ma si è puntato solo a sterilizzarlo per una volta. Il che è cosa di ben altra portata: per cui l’evocazione di conseguenze devastanti sul bilancio pubblico serve solo ad alimentare polveroni.

Così come serve allo stesso scopo il populismo previdenziale di chi tenta di soffiare sul fuoco dei conflitti generazionali contrapponendo giovani e anziani e lasciando intendere che più si applica il rigore nelle regole pensionistiche più si favoriscono le nuove generazioni. Basterebbe guardare ai numeri del mercato del lavoro di questi anni: gli over 50 occupati sono aumentati in modo esponenziale proprio per effetto della stretta del governo Monti e contemporaneamente la disoccupazione giovanile è esplosa a dismisura. Dunque, neanche tanto paradossalmente, fermare la macchina della speranza di vita potrebbe rivelarsi un asso nella manica calato al momento giusto.