Martedì 23 Aprile 2024

Parlamento assediato

«Senza governo» s’intitolava l’angoscioso allarme lanciato da questo giornale di fronte alla paralisi di un Parlamento incapace persino di cominciare a discutere la nuova legge elettorale. Niente legge, niente governo: tale sarebbe, nell’inerzia, l’effetto del combinato disposto dei rottami dell’Italicum e delle correzioni apportate dalla Corte Costituzionale. Due Camere paritarie nei poteri e nella frammentazione, ma diverse nello scrutinio dei voti e dunque nella composizione, promettono il caos. Al caos si sommerebbe la vergogna di capilista eletti comunque: un macroscopico privilegio rispetto agli altri candidati e una plateale lesione dell’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non si condanneranno mai abbastanza le responsabilità di chi ci ha condotto in questa situazione. Prima si voleva sacrificare un’equa rappresentanza alle esigenze di governabilità, adesso, all’opposto, ci si arrende a una frantumazione che promette solo ingovernabilità. La responsabilità storica risale alla Dc e al Pci da sempre contrari all’elezione diretta del capo dell’esecutivo. Poi al popolo italiano che bocciò la riforma Berlusconi quindi allo stesso Berlusconi che cancellò il Mattarellum. Ultima la responsabilità di Renzi che incatenò una pessima legge elettorale alla riforma costituzionale spazzata via il 4 dicembre. Che fare adesso? Proporzionale e preferenze presuppongono partiti veri che non ci sono più. Non lo è più il Pd né quel che resta dell’anarchica monarchia berlusconiana, ancor meno la dittatura grillina. Non resta che il Mattarellum emendato delle liste civetta e degli scorpori. L’assedio al Parlamento è ricominciato. Sbrigatevi prima che sia troppo tardi.