Mi ritorna in mente... Napoli-Inter da Battisti. E Spalletti è il suo Mogol

E’ il trionfo del Vintage. La rivincita della Nostalgia. Dopo trent’anni, Lucio Battisti riconquista il primato della Hit Parade, con la rimasterizzazione dei suoi capolavori musicali. E dopo una vita la mia Inter sta per tornare a giocare una sfida scudetto, tra qualche giorno a Napoli... L’accostamento non mi pare campato per aria. Tra discese ardite (troppe) e risalite (in verità pochissime), dal post Mourinho in poi la Beneamata si è sempre squagliata prima che fiorissero giardini di marzo e collina dei ciliegi. Emozioni quasi niente, il veliero del Biscione sistematicamente si incagliava nell’acqua per niente chiara e mai (nero) azzurra di una disillusione permanente. In tutto questo, all’improvviso l’Inter ha trovato il suo Mogol, l’uomo che scriveva i testi per le intuizioni melodiche di Lucio. Nell’era della Nostalgia al potere, Spalletti si è assunto il ruolo che fu del padre dei versi di «E penso a te». Ha rimasterizzata l’Inter, l’allenatore con gli occhi da matto. Si è messo a scrivere il copione per una squadra che si batte e si sbatte, soffre, non incanta, ha un rapporto difficile (eufemismo) con lo spettacolo ma chi può negare che nel derby Icardi abbia segnato gol di rara bellezza? Si coglie il senso di una pianificazione: tu dagli la nota giusta e Luciano azzecca la rima.

Ecco: io vorrei non vorrei ma se vuoi... Si fa fatica a credere che con Cancello e Caramello, cioè Cancelo e Karamoh, sia possibile puntare allo scudetto. Se uno guarda la panchina della Juve prende paura e un filino di apprensione lo proviamo anche noi interisti quando vediamo Santon e Ranocchia nei paraggi di Mogol, pardon Spalletti. Intanto, però, rieccoci qua. Mi ritorni in mente, dolce come mai: Napoli-Inter per una notte vale uno spicchio di scudetto. Amarsi un po’ , da tifosi nerazzurri, e’ come bere nella euforia del post Derby. E non sarà una avventura...