Migranti, per adesso l'Italia al palo

Il vertice europeo dei capi di governo iniziato ieri e che si chiude oggi, vede l'Italia in una posizione di difficoltà per quanto riguarda i migranti. Le attese c'erano, anche se nessuno si faceva troppe illusioni, ma i risultati per adesso sono stati molto ma molto miseri. Il premier Gentiloni ha battuto il tasto delle ricollocazioni, in gergo le relocation, ossia il rispetto delle quote di profughi da accogliere da parte dei singoli stati dell'Unione ma quasi tutti si sono voltati dall'altra parte. La Germania e la Francia ci hanno espresso solidarietà ma poco di concreto è emerso. Le nazioni più importanti del Nord Europa e dell'Est, come Polonia, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca hanno continuato a manifestare una fiera opposizione al sistema dei riparti, nonostante che in passato avessero aderito agli accordi, dicendosi adesso disponibili solamente a versare 36 milioni complessivi per un fondo per l'Africa. Un'elemosina con la quale vogliono salvarsi la coscienza e togliersi il pensiero. Anche il presidente del'Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha insistito sull'obbligo di tutti i paesi di darsi da fare per far fronte al'emergenza e non lasciare chi è in prima linea, ma i risultati non sono positivi. Eppure è proprio in questi momenti che l'Europa deve mostrare uno spirito comune e non lasciarsi soggiogare dai rispettivi egoismi, altrimenti l'unione semplicemente fallisce.