Venerdì 19 Aprile 2024

Micidiali malintesi

FINALMENTE abbiamo capito: l’Italia non soffre di malagiustzia. No, solo di qualche malinteso. Per il quale le vittime godono poi delle doverose scuse, e di una pacca sulle spalle. Da un malinteso all’altro, come abbiamo visto, è passata quella ventina d’anni che ha consentito a uno stupratore di non pagare il suo debito alla vittima e alla società. Indecente. Adesso veniamo a sapere che un signore si è fatto quasi 21 (!) anni di carcere per una intercettazione letta male, per la traduzione sbagliata di un’espressione dialettale. Un malinteso. Figuriamoci. Già le intercettazioni in italiano sono fatte di frasi smozzicate, di vuoti o modi di dire. C’è voluto niente, quindi, a scambiare la parola morto, per un’altra che significa oggetto ingombrante. Una semplice, piccola T che è costata cara a Angelo Massaro, prima condannato per omicidio e ora assolto per non aver commesso il fatto. Il che non è un dettaglio, una sfumatura. Semmai un malinteso.

COMUNQUE tutti possiamo sbagliare, anche i magistrati, e in questi quattro lustri, mentre il mondo si impoveriva e si imbarbariva, forse Massaro è stato meglio nell’intimità di una cella a spese dello Stato. A cui va il merito di aver riconosciuto l’errore. E quanto al tempo passato in galera, beh, mica si può rimediare a tutto. Probabilmente ci sarà una richiesta di risarcimento, e un po’ di soldi arriveranno. Anche in questo caso, occhio ai malintesi, però. Il muratore Giuseppe Gullotta fu condannato all’ergastolo quando aveva 18 anni per aver ucciso due carabinieri. Uscì dopo 22 perché non era stato lui. Un malinteso. Ma ha dovuto aspettare 36 anni dal giorno del suo arresto, perché gli fosse riconosciuto un risarcimento di 6,5 milioni. Un fior di malinteso. Che nelle aule dei tribunali sembra prendere sempre più piede. La magistrata che ha condannato la Lega di Saronno per aver chiamato clandestini dei richiedenti asilo, ad esempio, deve aver creduto, siccome non la fa nessuno, che tocchi a lei fare politica e difendere i migranti (arrivati da clandestini) dalle presunte discriminazioni. Del resto, se un pm di Trani ha indagato le agenzie internazionali di rating, perché non impartire da Saronno una lezione sulla giusta accoglienza, a cominciare dalle corrette definizioni? Forse non è compito di chi amministra la legge. Ma non parliamo di malagiustizia. Al massimo, è un malinteso.