La potenza del desiderio

Talvolta si corre il rischio di confondere il significato delle parole. Guarire assume lo stesso valore di curare, inguaribile di incurabile. Non sono la stessa cosa. Esistono (purtroppo) malattie inguaribili, non esistono (per fortuna) persone incurabili. Speriamo che la dottoressa Teresa (la sua storia e la sua lettera in questa pagina non possono che commuoverci, che vuol dire anche mettere in movimento, farci muovere) sia guaribile; di sicuro è curabile. Curare significa ‘prendersi cura di’ e la misteriosa bellezza della vita è fatta anche di queste cose qui. Un qualcuno (non un qualcosa), che ti sta a fianco, ti dice coraggio, ti spinge, ti aiuta, magari neppure a parole ma solo con una presenza fisica. E allora può succedere che chi non ce la fa più (perché è malato, perché è anziano, perché è disabile, perché è depresso, perchè... ci sono mille perché) comincia a farcela, a rifarcela. È capitato probabilmente a ognuno di noi fare esperienze del genere. Ed è bello, tremendamente umano, ridare il sorriso a chi il sorriso lo aveva perduto per le circostanze della vita. Anche i sogni, i desideri nel cassetto delle persone vanno presi in grande considerazione. Non sono banalità. Non sono un di più. Teresa non è una persona disperata e non cerca pietà. Chiede semplicemente di vivere fino in fondo la sua esistenza, lunghissima (speriamo) o corta che sia. Vuole, vorrebbe incontrare Vasco Rossi: per lei è una cura, non una guarigione, poter abbracciare il suo idolo ed è giusto così. Siamo tutti a termine, sani o malati e bisogna provare a vivere intensamente ogni attimo che ci viene regalato. Per aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita.