Lunedì nero per tutti

Trump detesta talmente l’Europa che vuol rendere persino più difficile agli europei visitare la Trump Tower: infatti ha già promesso limitazioni all’entrata per i provenienti dal Vecchio Continente, turisti compresi. Ma, soprattutto, è sceso in guerra contro l’Europa nel suo insieme. Dice che è una costruzione artificiale, morta o moribonda, e che va fatta a pezzi. Questa durezza è spiegabile con il fatto che il nuovo presidente americano è un uomo d’affari: e negli affari la prima regola consiste appunto nel cercare di sbarazzarsi dei concorrenti. Se l’Europa dovesse davvero affondare, l’America rimarrebbe l’unico grande mercato (e potenza) occidentale: un obiettivo troppo ghiotto per non provarci. È singolare, però, che su 28 stati membri dell’Unione europea solo un premier, la signora Merkel, abbia avuto la forza di protestare. Certo, la Germania è il paese più forte e di fatto è quello che domina il Vecchio Continente, ma tutti gli altri hanno scelto il silenzio. Prudenti, forse troppo.

Sono gli stessi, poi, che si lamentano per lo strapotere della Germania in Europa, fenomeno vero e grave. Va anche aggiunto, però, che la Repubblica Federale, oltre a essere il paese più grande, è l’unico che funzioni correttamente, grazie alle riforme fatte più di dieci anni fa e che Italia e Francia si sognano. Ma poiché il 16 gennaio era, per convenzione, il blue monday, il giorno più triste dell’anno, non ci siamo fatti mancare niente. Dopo l’attacco di Trump all’Europa, ecco l’attacco dell’Europa all’Italia: i nostri conti non sarebbero a posto e servirebbe una patrimoniale di 3,4 miliardi. La risposta va data entro 15 giorni.

Sarà un caso, ma anche Bruxelles si è risvegliata all’improvviso: colpita al cuore da Trump, ha deciso di dare a sua volta un calcio e ha scelto l’Italia, naturalmente. Berlino poteva stare solo a osservare? No. E infatti la Germania, con una procedura che non ha precedenti, ha chiesto a Bruxelles di intimare al governo italiano di far ritirare da Fca una serie di vetture, giudicate dai tedeschi troppo inquinanti. Proprio loro che hanno appena pagato 4 miliardi di dollari agli americani a causa delle loro vetture inquinanti. Il nostro governo ha definito “irricevibile” la minaccia tedesca. Ma l’aria che si respira è piuttosto pesante. Infine, il Fondo monetario ha tagliato le stime della crescita italiana nel 2017 e nel 2018. Davvero, una triste giornata.