Giovedì 18 Aprile 2024

La punta dell'iceberg

Il caso è di scuola: dove non funziona lo Stato, subentra la malavita. E se la malavita non c’è, basta inventarla. Alla fine, come non bastasse, spendiamo di più a reprimere crimini e criminali che a fare buone leggi e a farle rispettare. La maxi operazione partita da Prato e che ha disseminato l’Italia di finanzieri (400), elicotteri, macchine che sgommano e tonnellate di documenti è lo specchio esatto di tutto ciò. Dei successi che magistratura e forze dell’ordine ottengono nella repressione dei reati legati all’immigrazione clandestina. Dunque, complimenti. Ma anche di come il nostro Paese sia un terreno incolto, in cui circolano migliaia di persone senza nome e senza volto, le cui fila si ingrossano ogni giorno con gli sbarchi e con la lentezza di una burocrazia che ci mette anni per capire chi ha diritto d’asilo, senza imporre il dovere di rispettare le nostre leggi, in un meccanismo legislativo che sembra muoversi al contrario del vangelo: chiedete e non vi sarà dato. Così il permesso di soggiorno, le buste paga, tutto il kit, lo forniscono le organizzazioni criminali.

In questo caso caso in un contesto ancora più odioso di gente che fa e ottiene carte false per lavorare come schiavi. Perché questo spesso succede, com’è noto, nelle fabbriche cinesi. Ufficiali, semi ufficiali, o clandestine, quelle che stanno negli scantinati lerci e affumicati dove si vive, si mangia ma soprattutto si lavora.

Ed è vero, come ha detto il governatore toscano Rossi, che dopo la tragica morte di 7 operai cinesi il primo dicembre del 2013, le maglie si sono strette. Ma non a sufficienza, evidentemente, se 3000 (!) aziende coinvolte sono considerate dal procuratore la punta dell’iceberg. E prima? Dov’era lo Stato quando Prato ha man mano assorbito mezza Cina, arrivando al 16 per cento di popolazione straniera. E parliamo di quelli ufficiali: una minoranza. Dov’era in via Padova a Milano, dove da sempre tutte le persone perbene evitano accuratamente di andare anche di giorno, perché comandano con pistola e coltello le bande di latinos clandestini, e dove ora Sala invoca l’esercito? Dov’è nelle campagne dove sciamano i ragazzi appena sbarcati dai gommoni, facili prede dei caporali, tra i pomodori San Marzano, come tra i vigneti del Chianti? Insomma, il bicchiere mezzo pieno di un’inchiesta di successo, ha come contraltare un altro bicchiere. Purtroppo quasi vuoto.