Dani è la stella più brillante. E la rabbia cannibale è il segreto che vale triplete

IL PRIMO morso al Triplete risveglia l’appetito dei Cannibali. La terza Coppa Italia di fila finisce nella bacheca della Juve e ora sarà più facile chiudere la pratica-scudetto per consacrarsi anima e corpo alla finalissima di Cardiff con il Real Madrid. Il primo trofeo della stagione arriva sull’onda emotiva del ko di campionato contro la Roma. Nello stesso Olimpico che l’ha vista morbida, distratta e supponente, la Juve ritrova il meglio di se stessa: concentrazione feroce, attacco brillante con Dybala e Higuain smaniosi di lasciare il segno e Dani Alves galattico più dei Galacticos madrileni. Le trenta finali alle spalle regalano all’esterno juventino freddezza e lucidità per firmare il vantaggio tutto brasiliano, in cooperazione con Alex Sandro. Un lancio da 40 metri e poi piatto destro al volo di Dani di chirurgica precisione. È la giocata che decide il match dopo in velleitario inizio laziale incorniciato da un palo di Keita. La Juve umile e stellare insieme si affida a Marchisio e Rincon a centrocampo, schierando un 4-4-2 che richiede a Mandzukic il consueto sacrificio in copertura. Ma la griglia è solida e il centrocampo della Lazio non trova mai le chiavi per arginare la manovra bianconera né i rientri profondi di Dybala. E dopo tre parate capolavoro di Strakosha, su Dybala e Higuain, il raddoppio lo firma Bonucci con un perfetto inserimento su azione di calcio d’angolo. La Lazio perde anche Parolo per infortunio e il suo centrocampo, con la linea pericolosamente abbassata, resta in soggezione davanti a una Juve che ringhia secondo il suo migliore costume. È quanto succede anche nella ripresa quando Inzaghi spedisce in campo anche Felipe Anderson per allargare la difesa juventina. Qui sale in cattedra Neto con una parata fondamentale su colpo di testa ravvicinato di Immobile. Il resto lo fanno le linee strette di difesa e centrocampo e il solito gigantesco lavoro di Mandzukic, fantastico uomo ovunque con la tempia incerottata e la grinta del guerriero. È una Juve ritrovata quella che si lancia alla conquista del Triplete e con uomini importanti da recuperare, come Pjanic e Khedira. Più lo scatenato Higuain, frustrato nella notte dell’Olimpico da uno straordinario Strakosha. Se le stelle bianconere brilleranno tutte insieme,anche Ronaldo e il Real avranno vita dura.