Mercoledì 24 Aprile 2024

Ingordigia di potere

Se proprio vogliamo indignarci per i fatti in sé, beh, diciamo che basta una modica quantità: il top manager statale che saltabecca da un incarico all’altro conservandoli tutti (a Mastrapasqua, ex presidente Inps, ne furono contati 25!). non è roba nuova o originale. Che riguarda spesso persone di valore che nessuno vuole perdere, come loro non vogliono perdere stipendi o pensioni presenti e future. Il tutto a norma di legge: distacchi, ritorni, sospensioni. Se pensiamo a quanto sono distaccati i sindacalisti, ad esempio, quello dei boiardi è un gioco da dilettanti. Non parliamo poi dei consigli di amministrazione, dove esistono le quote rosa, certo, ma anche le quote etniche, nel senso che ritroviamo sempre la stessa etnia, i soliti noti. 

Insomma, il problema non è se il segretario di Palazzo Chigi diventa consigliere di Stato al mattino e nel pomeriggio è già fuori ruolo, ma con un piede dentro. Per sempre. O almeno non è solo questo. Il problema è che queste cose continuano ad accadere nell’anno di grazia 2017 in cui gli scricchiolii di un mondo, e di meccanismi in via di estinzione, dovrebbero essere percepiti anche da un sordo, pardon, non udente. Un mondo che fa venire l’orticaria per privilegi o distorsioni su cui prima si chiudeva un occhio: le pensioni baby, le indennità super, la Rai che lottizza anche gli uscieri, i forestali della Sicilia sei volte di più di quelli del Canada, i furbetti del cartellino...

Un'orticaria che non nasce dai nervi, ma dalle pance vuote, che non sopportano chi si può permettere tre o quattro portate, mentre loro si devono fermare all’antipasto. Gente che esige una dieta più equilibrata per tutti, che non vota o vota di protesta. Che non ha doppi incarichi: fa fatica ad averne uno. La gente, tanta, a cui il Palazzo deve tendere l’orecchio, per chiudere le crepe. Prima di crollare di schianto.