Mercoledì 24 Aprile 2024

COMMENTOQNSX

BRUNO Vespa scrive sul «Quotidiano nazionale» del 27 agosto a proposito di fascicolo del fabbricato (noto anche come libretto casa), sostenendo una posizione che non ci convince.

Il fascicolo del fabbricato è stato ed è contrastato da Confedilizia per gli stessi motivi per i quali i giudici di ogni ordine e grado (Tar, Consiglio di Stato, Corte costituzionale) lo hanno dichiarato illegittimo e per le stesse ragioni per le quali il Governo Renzi ha opportunamente impugnato dinanzi alla Consulta una legge della Regione Puglia che lo prevedeva (legge poi ritirata).

COME ha spiegato una delle tante sentenze in materia (Tar Lazio), è illegittimo «scaricare» oneri di questo tipo sui soggetti privati, «che non possiedono la mole dei dati dell’assetto del territorio e devono così acquistarli dal mercato e riversarli ad Amministrazioni già deputate, per missione loro affidata dalla legge, ad acquisire ed elaborare in via autonoma i dati stessi. Né vale obiettare che, in fondo, il fascicolo serve alla massimizzazione della sicurezza e a evitare tragedie quali quelle connesse a crolli di interi edifici, in quanto, nei casi di specie, mancò non già il fascicolo di fabbricato, bensì un attento controllo pubblico che sarebbe stato necessario esercitare per tempo e che la Pubblica Amministrazione aveva e ha titolo di svolgere indipendentemente dall’esistenza del fascicolo stesso».

INSOMMA , il fascicolo del fabbricato è una raccolta di documenti che dovrebbero curare le amministrazioni pubbliche (che non lo fanno neppure per i loro immobili!), ma che invece si vorrebbe imporre ai singoli proprietari, che allo scopo pagherebbero ingenti somme ai professionisti, i quali – guarda caso – da anni chiedono quest’obbligo (il Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli ha parlato anche – sul Corriere del Mezzogiorno del 27 agosto – di «rilancio dell’occupazione»...).

Confidiamo che il Governo mantenga l’approccio al problema tenuto sinora, improntato al realismo e – quindi – incentrato su politiche di incentivi e di responsabilizzazione degli enti pubblici, e non sull’imposizione di nuovi adempimenti ai privati.

Cordialità.

*Presidente Confedilizia