Tremate, tremate: le Rosse son tornate. E questo trionfo è tutt'altro che figlio del caso

TREMATE, tremate: le Rosse son tornate! Accidenti, aspettavo da anni di poter cominciare un articolo con queste parole. E del resto era dal 2010 che la Ferrari non iniziava la stagione vincendo, era dal 2007 che non si imponeva in Australia , era da Singapore. 2015 che non assaporava la gioia del trionfo.

MA QUESTI sono i numeri. Sono le cifre riscritte da un gigantesco Seb Vettel. Le statistiche (talvolta) sono belle, eppure non spiegano tutto. Qui, in effetti, siamo in presenza di un capolavoro strategico. O, se il lettore preferisce, siamo al cospetto di un piccolo grande miracolo italiano.

CHIAMATA ad interpretare regole nuove, la gente della Ferrari è stata semplicemente perfetta. Il presidente Marchionne ha imposto una drastica ristrutturazione della Scuderia. Maurizio Arrivabene (che soffre tantissimo nelle amarezze, perché è un ferrarista vero) ha dato a Mattia Binotto la garanzia di poter lavorare e sperimentare in tranquillità. Gli esiti sono qui: a Melbourne la Ferrari era la macchina migliore, la più abile nello sfruttamento delle gomme, in passato tallone d’Achille della Rossa. Non si tratta di una vittoria casuale, ecco.

MA IL DIFFICILE , s’intende, viene ora. Sarà fondamentale sviluppare la vettura, agire con tempestività sugli aggiornamenti. La Mercedes esce da Melbourne sconfitta, non rassegnata. Ha le risorse per ribaltare il tavolo. Però, tremate tremate. Le Rosse son tornate. Era tempo!