Mercoledì 24 Aprile 2024

Baciamo i 'like'

Baciamo le mani. Letta così sembra davvero che anche Facebook, gigante del web, si inchini al defunto boss dei boss e alla sua famiglia. È bastato che i parenti di Totò Riina emettessero un sospiro per dire che le condoglianze al capo dei capi di Cosa Nostra erano state rimosse sul social network, che Facebook si affrettasse a chiedere scusa per l’accaduto.

Tanta solerzia, purtroppo, non era mai stata notata in altre vicende nate sul popolare social. Qualche esempio: video diffamatori e offensivi rimossi con ritardi elefantiaci e scuse tardive o addirittura mai arrivate. E il caso di Tiziana Cantone, giovane suicida dopo la diffusione dei suoi video hard sul web, in qualche modo lo dimostra. O ancora, per cambiare il segno degli esempi: minacce da una pagina Facebook, con contenuti smaccatamente jihadisti, nei confronti di una nostra collega giornalista rimaste on line per settimane. Nonostante le richieste di rimozione avanzate in quasi tutte le sedi, anche giudiziarie. E infine, tanto per restare sul tema Riina, pagine e pagine sui social network dove si fa apologia dei padrini e della mafia. E vengono rimosse solo quando qualcuno decide, per un po’ di doveroso senso civico, di insistere.

Ecco, nessuno mette in discussione il concetto di pietas. E nemmeno i parenti delle vittime hanno gioito per la morte di Riina. Anche se giustamente non possono perdonarlo. Ma tale solerzia che sfocia quasi nella deferenza risulta quanto meno eccessiva.