Venerdì 19 Aprile 2024

Clima, Renzi all'Europa (VIDEO): "Impegno condiviso, non solo vincoli e spread". E cita De André

Gli Stati generali sul clima sono il primo passo dell'Italia verso la Cop21 di Parigi.

Segolene Royal e Renzi agli Stati Generali sul clima (Ansa)

Segolene Royal e Renzi agli Stati Generali sul clima (Ansa)

Roma, 22 giugno 2015 - C'è anche Segolene Royal, ministro francese dell'Ecologia, agli Stati generali sui cambiamenti climatici, il primo passo dell'Italia verso la Cop21 di Parigi. Il summit si tiene presso l'Aula dei Gruppi parlamentari ed è organizzato da #italiasicura e ministero dell'Ambiente. 

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RENZI - Il premier sottolinea che "l'Europa deve ricordare il senso della sua missione". Sul clima come sull'immigrazione, "l'Europa non può essere solo vincoli e spread, non solo parametri ma deve riscoprire la sua anima: serve una scommessa ampia che vada oltre la risposta alla paura. Serve una strategia pluriennale, complessiva". "La parola d'ordine oggi deve essere non tanto fare annunci choc ma prendere un impegno comune, condiviso - continua Renzi - Il gruppo dirigente italiano prende su di sé l'impegno, indipendentemente dalle idee di parte, di assumere l'orizzonte di Parigi come l'occasione nella quale trasformare in priorità politica la discussione" sul clima. E ancora: "Per l'Italia questa è una priorità: utilizziamo i sei mesi che mancano a Parigi, per tentare di dire che questa priorità cerchiamo di non sciuparla".

Insomma, "l'Italia deve portare la sua voce uscendo da una certa attitudine, che noi abbiamo all'autoflagelazione. Abbiamo bisogno di raccontare a noi stessi che se l'Italia svolge il suo mestiere, se l'Italia fa l'Italia, c'è uno spazio decisamente maggiore dei numeri dei nostri abitanti o dell'estensione geografica. Noi siamo percepiti all'esterno molto meglio di come ci percepiamo noi". 

LA CITAZIONE - "Chi di noi ama De Andrè sa che c'è una sua canzone che dice che il tempo è un signore distratto. In questa vicenda il tempo non è un signore distratto, è l'elemento chiave di questa partita. Dobbiamo essere in grado di intervenire nei tempi giusti". 

DELRIO E LA BICI - "Il cambiamento più importante sta nell'investimento culturale. Dobbiamo investire sulla coscienza delle comunità", spiega Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Il 60% degli spostamenti in città avvengono entro i 5 chilometri di distanza. In questi casi, la bici non è solo il mezzo più piacevole ma anche più veloce - continua - Bisogna anche investire in pista ciclabile. Questi investimenti sono molto produttivi e richiedono poco sforzo. Bisogna investire anche sulla mobilità metropolitana: genera economia e sono i cittadini che lo richiedono".

EDUCAZIONE AMBIENTALE - Dal primo settembre l'educazione ambientale entra in classe, annuncia Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione. La misura "sara' strutturale", sottolinea il ministro.

ACCORDO DUREVOLE - "Veniamo a Parigi per firmare un accordo ambizioso e durevole, con programmi chiari da subito, gli assunti europei devono poter essere verificati. Puntiamo un accordo che sia universale a cui tutti devono partecipare", ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti a Segolene Royale.

Lo striscione 'No oil' esibito dagli ambientalisti (Lapresse)LE 5 RICHIESTE A RENZI - Sono attivisti della Coalizione italiana Parigi 2015 quelli che hanno sollevato il cartellone 'No oil' agli Stati generali sul clima alla Camera.  Il gruppo chiede che il governo italiano prenda un chiaro impegno su cinque azioni fondamentali per il clima: fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, col relativo Piano di azioni, "secondo una prospettiva che assuma sul serio gli obiettivi europei, per l'interesse che ha il nostro Paese a ridurre importazioni e consumi di fonti fossili in tutti i settori strategici e a intrecciare obiettivi economici, industriali e sociali"; cancellare "tutte le barriere che ostacolano lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, che sono state messe in questi anni con interventi retroattivi, il perdurare dell'incertezza sulle politiche, le barriere all'approvazione degli impianti anche di piccola taglia"; cancellare tutti i sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili che ancora esistono in Italia nelle bollette elettriche, nell'autotrasporto, nelle politiche industriali.

"Ma il governo Renzi - sottolineano gli attivisti - deve anche cambiare strada rispetto alle scelte realizzate negli ultimi anni di via libera alle trivellazioni petrolifere, in Italia e nel Mediterraneo; "passare dalle parole ai fatti con politiche di rafforzamento della resilienza dei territori rispetto ai fenomeni meteorologici estremi, di messa in sicurezza delle città dagli impatti e i danni che sempre più spesso si determinano, di manutenzione del territorio e di riduzione del rischio, di valorizzazione del ruolo dell'agricoltura"; assumere l'impegno di diventare punto di riiferimento per il Mediterraneo, partecipando al finanziamento del Fondo Verde per il clima con fondi addizionali e individuando progetti di cooperazione per aiutare territori e comunità in progetti di fonti rinnovabili e di adattamento delle città e delle aree agricole ai cambiamenti climatici, in modo anche da affrontare la questione dei profughi ambientali.  Della Coalizione fanno parte decine di organizzazioni, tra cui Wwf, Legambiente, Lipu, Greenpeace e molti sindacati e associazioni.