Mercoledì 24 Aprile 2024

Città di Castello, trovati i corpi di un agente di polizia e della moglie: ipotesi omicidio-suicidio

L'arma usata per il probabile omicidio-suicidio è un fucile di proprietà dell'uomo

Mattia Coloccioni, 17 anni, morto in un incidente a Cingoli

Mattia Coloccioni, 17 anni, morto in un incidente a Cingoli

Città di Castello (Perugia), 6 marzo 2015  -  Probabile omicidio suicidio a Città di Castello. I cadaveri di un agente di polizia e della moglie sono stati trovati questa sera nel garage della loro abitazione. La prima ipotesi della stessa polizia è che l'uomo abbia sparato alla moglie uccidendola per poi suicidarsi. La dinamica è comunque ancora al vaglio degli investigatori.

Secondo una prima ricostruzione l'arma usata per il probabile omicidio-suicidio è un fucile di proprietà dell'uomo. I due corpi sono stati trovati intorno alle 20 in un'abitazione di Oppiano, nei pressi di Città di Castello. L'uomo è un agente in servizio al commissariato di Città di Castello. Sul posto sono subito intervenuti personale dello stesso commissariato, della Squadra Mobile di Perugia e della polizia Scientifica, nonché il magistrato di turno.  

A trovare i corpi senza vita è stato un collaboratore della donna, una 40enne del posto, che gestiva una comunità per minori. Il poliziotto aveva effettuato il turno di notte e aveva smontato dal servizio la mattina. L'arma del delitto è un fucile a pompa regolarmente detenuto dall'uomo. L'ipotesi è che al culmine di una lite, il 41enne abbia sparato alla donna, rivolgendosi poi l'arma contro.

QUESTORE: FATTO DOLOROSO  - "Quanto successo è un fatto doloroso che rattrista noi come polizia di Stato e l'intera comunità di Città di Castello": a dirlo è il questore di Perugia Carmelo Gugliotta. Rispondendo all'ANSA, il questore sottolinea che "verrà fornita la più ampia collaborazione alla magistratura per fare chiarezza su quanto successo".