La chemio fa meno paura con la cuffia refrigerata salva capelli

La percentuale di successo del trattamento oscilla tra il 55 e il 62% dei casi

Cuffia che evita la perdita di capelli in chemioterapia (SARACINO-SILVIA)

Cuffia che evita la perdita di capelli in chemioterapia (SARACINO-SILVIA)

Modena, 11 marzo 2015 - La chemio fa meno paura. Sono 88 donne che, dal maggio 2013, hanno usato all'ospedale di Carpi la cuffia refrigerata Paxman, uno strumento innovativo contro la perdita di capelli a seguito delle chemioterapie. Il day hospital oncologico del nosocomio 'Ramazzini', infatti, è una delle due strutture in Italia a essersi dotata di questa particolare cuffia ed è il primo centro a livello nazionale per numero di pazienti reclutati. 

La percentuale di successo del trattamento a Carpi oscilla tra il 55 e il 62% dei casi. L'età media dei pazienti finora reclutati è di 53 anni. L'obiettivo è contrastare l'effetto alopecizzante, causato da alcuni farmaci durante i trattamenti chemioterapici. 

La cuffia è arrivata a Carpi grazie al contributo (30.000 euro) dell'Associazione malati oncologici (Amo). Il day hospital, diretto da Fabrizio Artioli, ha deciso di concentrare il suo utilizzo sui tumori alla mammella, sia maschile sia femminile, perché la maggior parte dei farmaci alopecizzanti sono contenuti nei trattamenti chemioterapici propri di questo carcinoma. Finora sono 89 i pazienti (soltanto un uomo) 'reclutati' per utilizzare la cuffia. Dai dati raccolti finora, il 'Ramazzini' ha ottenuto risultati non solo sovrapponibili ma "addirittura migliori di quelli riscontrati in altri ospedali europei dove e' in uso la strumentazione", precisa l'Ausl in una nota.