Mercoledì 24 Aprile 2024

Suicidio chef Violier, non c'entra lo stress. Truffato con un vino da primato

Violier indebitato per un milione: cassa di Borgogna mai ricevuta

 Benoit Violier (Afp)

Benoit Violier (Afp)

E invece il periodico svizzero economico Bilan sostiene che Violier altro non è che l’ultima vittima di due truffatori di professione: gli hanno fatto pagare casse di bottiglie del vino più costoso al mondo, senza mai consegnarglielo. Uno dei due truffatori, che il giornale svizzero identifica solo con l’iniziale del cognome, B., era stato arrestato quando la truffa venne scoperta, a fine novembre scorso, ed è uscito di prigione qualche giorno prima del suicidio di Violier. Solo una coincidenza?

Violier si era fidato di questi commercianti vallesi che avrebbero truffato – fra i numerosi altri – anche i suoi due predecessori nella gestione dell’Hotel de Ville, vale a dire Fredy Girardet e Philippe Rochat. Il primo non ha voluto rilasciare dichiarazioni, Rochat è morto nel luglio 2015. Gli chef acquistavano sulla carta, sollecitati dai fornitori, bottiglie dei vigneti di Henry Jayer, un vino prodotto in Borgogna di cui alcune annate sono le più care in assoluto. Dodici bottiglie del 1985 venivano pagate anticipatamente 264mila franchi svizzeri (circa 240mila euro) e sei bottiglie d’epoca 216mila (195mila euro). L’affarista vendeva lo stesso lotto più volte, ricavando circa 20 milioni di franchi (quasi 18 milioni di euro), fino a quando, passato il periodo fissato per la consegna, ripagava di una parte del debito l’acquirente, ma lasciava poi altre insolvenze nell’albergo dove si trova il ristorante, sostenendo che avrebbe poi liquidato il resto. Cosa che non è più avvenuta perché l’azienda è stata dichiarata in bancarotta e B. arrestato.

Secondo Bilan, le perdite di Violier si aggirerebbero fra gli 800mila e il milione e 200mila franchi (720mila-un milione e poco più di euro), inferiori a quelle di Giradet (3-4 milioni di franchi), ma alle quali bisognava aggiungere quelle scoperte nelle carte di Rochat che aveva gestito prima di lui il ristorante: altri 700mila franchi (630mila euro). Venerdì, al funerale dello chef, c’erano 1.500 persone, compreso Girardet. Il grande affetto che lo circondava non ha potuto nulla né contro lo stress né contro la malvagità di B.