Giovedì 25 Aprile 2024

La rivolta delle ragazze pon pon: "Sottopagate a due dollari l’ora"

Raffica di cause contro le società miliardarie del football americano

Cheerleaders del basket (Afp)

Cheerleaders del basket (Afp)

New York, 23 settembre 2014 - «P-I-Ù S-O-L-D-I». Il nuovo coro delle cheerleader americane fa tremare la Nfl, il campionato di football più ricco e famoso del mondo. Le ragazze che solitamente scaldano i supporter con acrobazie e uniformi semi-adamitiche hanno infatti deciso di ribellarsi ai salari da fame che percepiscono. Una raffica di cause per «sfruttamento», presentate da 13 majorette contro cinque squadre della Lega, ha gelato i miliardari proprietari dei club. La richiesta delle acrobate-tifose è semplice: «Vogliamo il salario minimo». 

Il fatturato della Nfl, nell’ultima stagione, è stato di circa 9 miliardi di dollari. Pierre-Val, che nel campionato 2012-2013 ha saltellato a bordo campo per i Tampa Bay Buccaneers, ha guadagnato qualcosa come 2 dollari all’ora. «È scandaloso, si fanno più soldi servendo birra e hot dog nei bar dello stadio», fa notare l’ex ragazza pon pon dei Buffalo Bills Lacy T. Nello stato di New York — dove giocano i Bufali — la paga minima è di 8 dollari ogni 60 minuti. E chi lavora nella ristorazione almeno non deve sborsare un centesimo per l’uniforme, mentre le cheerleader dei Buffalo fino a un anno fa sono state costrette a ‘investire’ 650 dollari per micro-vestiti costellati di paillettes. Per la stagione 2014-2015 — questa la buona notizia — le majorette non hanno tirato fuori un penny.

Quella cattiva? La dirigenza — per tagliare la testa al bufalo — ha semplicemente deciso di sciogliere il team delle super ballerine. Pagare tutte le cheerleader 8 dollari all’ora costerebbe alla società (che ha un fatturato di 252 milioni di dollari all’anno) circa 235mila dollari. Poco più della metà di quanto guadagna per legge il giocatore più ‘scarso’ della Nfl. Per garantire un trattamento equo a tutte le ragazze pon pon della Lega servirebbero 7,6 milioni di dollari. Un’inezia: l’anno scorso i Dallas Cowboys hanno speso 40 milioni solo per il loro nuovo maxi schermo.

Ma le umiliazioni non finiscono con i salari da fame. Gli allenatori-padroni delle ragazze pon pon, infatti, pretendono l’assoluto controllo sulle loro dipendenti. Nel manuale della perfetta majorette dei Buffalo Bills — presentato come prova a sostegno del sfruttamento — le regole sembrano scritte da un maniaco. «Quando avete il ciclo — si legge — non usate assorbenti troppo grandi: causano irritazioni». E ancora: «Non mangiate troppo pane» e «Non esprimete opinioni nette». Almeno l’ultimo comandamento, vista la raffica di cause, è stato giustamente ignorato.