Strage di Parigi: #JeSuisCharlie, solidarietà sui social

Manifestazione in Place de la Republique a Parigi, con la matita o la penna alzata, stretta tra le mani, a simboleggiare la libertà di stampa e di satira

Charlie Hebdo, una manifestante a Parigi (Afp)

Charlie Hebdo, una manifestante a Parigi (Afp)

Parigi, 7 gennaio 2014 - La rete si mobilita dopo l'assalto armato alla sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, costato la vita a 12 persone: in un paio d'ore, su Twitter, l'hashtag #JeSuisCharlie è stato rilanciato almeno 45mila volte. Anche su Facebook corre la reazione indignata. Una pagina dedicata, di sostegno al settimanale, perché "la libertà di stampa è un fondamento della Repubblica" francese, ha raggiunto quasi i 50mila like.

L'ambasciata americana a Parigi ha anche cambiato la sua icona Twitter in #JeSuisCharlie, in segno di sostegno alla Francia. "La libertà di espressione è un diritto umano", ha twittato Amnesty Italia. "# JeSuisCharlie è l'hashtag per chi non vuole smettere di essere libero", twittano i più sul social. E ancora: "Noi penna. Voi kalashnikov. Noi risata, tolleranza, libertà e vita. Voi silenzio, morte che vi divorerà. La penna non si fermerà", twitta Andrea. Molti rilanciano le foto del direttore Charb e dei vignettisti Cabu, Tignous e Wolinski uccisi nell'attacco. Il ministro italiano degli Esteri Paolo Gentiloni ha twittato "la stampa libera, ma libera veramente #Wolinski #JeSuisCharlie". Il vignettista Vauro ha aggiornato il proprio profilo con il logo #JeSuisCharlie e ha realizzato una vignetta in cui la morte ride sfogliando le pagine di Charlie Hedbo.

Manifestazioni sono state indette in almeno 12 città della Francia, da Strasburgo a Lille, da Bordeaux a Lione. Migliaia di francesi in piazza a Parigi, in Place de la Republique, con la matita o la penna alzata, stretta tra le mani, a simboleggiare la libertà di stampa e di satira. Oltre ai cartelli con scritto "je suis Charlie", che moltissimi hanno portato con sé, sono tanti gli striscioni in favore della libertà di stampa.

Tra i primi a giungere sul posto, un gruppo di studenti di giornalismo con uno striscione 'Solidali' e cartelli con messaggi sulla libertà di stampa che "non ha prezzo" e contro l'integralismo che "non vincerà". Alcuni hanno anche portato mazzi di fiori. Emozione e commozione sul posto sono palpabili, diverse persone hanno gli occhi lucidi. Tra i presenti ci sono molti "lettori occasionali" del settimanale, ma anche persone che affermano di non averlo mai letto e di sentirsi comunque colpiti. Uno degli striscioni più visibili recita: "L'ennesima prova che se Dio fosse grande, sarebbe piccolo di fronte alla stupidità umana. Ciao Charlie".