Giovedì 25 Aprile 2024

Spiagge erose e cemento che avanza 8 km l'anno. L'allarme di Legambiente

Il rapporto Ambiente 2016 punta il dito sull'erosione che si sta mangiando le nostre spiagge e sulla cementificazione, che sta avanzando al ritmo di 8 chilometri l'anno

Punta Perotti, Bari (Ansa)

Punta Perotti, Bari (Ansa)

Roma, 28 giugno 2016  - Futuro incerto per più di un terzo delle nostre spiagge. L'erosione avanza: l'innalzamento del livello del mare e l'intensificarsi dei fenomeni climatici estremi, stanno avendo il sopravvento sulle risposte ambientali che non stiamo dando. 

Un quadro critico che emerge dal rapporto Ambiente 2016 presentato oggi a Roma a cura di Legambiente. Il fenomeno dell'erosione costiera, interessa in maniera più o meno diffusa tutte le regioni italiane, con un totale di 24,1% di coste in erosione.

Le coste più colpite, secondo i dati Ispra, si registrano nelle Marche (38,8%), in Basilicata (38,1%), in Molise (34,7%), e in Calabria (32,7%), mentre il dato migliore riguarda la Sardegna (13,6%). 

In più oggi il 51% dei litorali italiani è stato trasformato da case e palazzi e la cifra, senza un cambio delle politiche, è destinato a crescere: negli ultimi decenni al ritmo di 8 chilometri all'anno, più della metà dei paesaggi costieri è stato invaso da alberghi e ville. 

Il rapporto 'Presente e futuro delle aree costiere italiane' indica che un terzo degli arenili è interessato da fenomeni erosivi attualmente in espansione e 14.542 sono le infrazioni accertate nel corso del 2014 (40 al giorno, 2 ogni chilometro). 

L'habitat marino è costantemente messo alla prova dall'inquinamento, con il 25% degli scarichi cittadini ancora non depurati (toccando il 40% in alcune località) e ben 1.022 aree in procedura di infrazione europea. Il 45% dei prelievi realizzati da Goletta Verde nel 2015 è risultato inquinato, mentre la plastica continua a colonizzare spiagge e fondali. Solo il 19% della costa (1.235 chilometri) è sottoposta a vincoli di tutela. 

 Tra le regioni, la Sicilia ha il primato assoluto di km di costa 'urbanizzata' (350 km), seguita da Calabria e Puglia. La Sardegna è invece la regione più virtuosa per quantità di paesaggi naturali e agricoli ancora integri. Ma dal 1988 ad oggi, stante la legge Galasso, sono stati cemetificati altri 220 km di coste. 

Non sono solo le coste a soffrire la mancanza di politiche adeguate, innovative e sinergiche: ad aggravare la situazione ci si mettono i fenomeni meteorologici, con danni provocati da temporali, alluvioni ed esondazioni che negli ultimi anni hanno colpito Genova, Olbia, Messina. Questi cambiamenti climatici rendono le zone costiere più fragili mettendo in pericolo le persone e innalzando i mari. Legambiente ha realizzato un'analisi di dettaglio dei 6.477 chilometri di costa da Ventimiglia a Trieste e delle due isole maggiori: 3.291 km hanno subito una mutazione irreversibile. 

Rimane comunque uno spiraglio di luce all'orizzonte: su tutto il territorio nazionale ci sono 32 aree protette con misure di tutela a mare, pari a oltre 2milioni e 800mila ettari di superficie protetta, 27 riserve marine, 2 parchi sommersi, nonché un santuario internazionale per preservare i mammiferi marini.