Ventenne uccisa a Nicolosi, fermato l'ex: "Sono io, mi avete preso"

Nel 2013 la vittima aveva denunciato l'uomo per stalking. Il sospettato è stato fermato dopo essere stato ricercato per diverse ore: ha confessato ed è scoppiato in lacrime

Giordana Di Stefano           ANSA/ FACEBOOK

Giordana Di Stefano ANSA/ FACEBOOK

Catania, 7 ottobre 2015 - Era una giovane mamma Giordana Di Stefano. Aveva 20 anni, è stata uccisa la notte scorsa a Nicolosi, nel Catenese. Ancora un femminicidio, e il sospettato - l'ex compagno di 24 anni che con la vittima aveva avuto una figlia di 4 anni - è stato fermato a Milano, mentre sembra stesse cercando di fuggire all'estero, forse in Svizzera. Ha confessato, e subito dopo è scoppiato in lacrime.

Per ore era rimasto irrintracciabile, quasi fosse svanito nel nulla. Lei lo aveva denunciato per stalking 2 anni fa, lui pare le avesse chiesto di ritirare la querela perché voleva rifarsi una vita. "Era geloso, non violento", assicurano ora alcune amiche di lei. Da quel 2013, da Giordana Di Stefano non erano più arrivate segnalazioni di minacce. Per il procedimento in corso la vittima non aveva neppure nominato un avvocato. Quindi, nella notte, il tragico epilogo.

LA DINAMICA - Il cadavere della donna è stato ritrovato nell'Audi A2, proprietà della stessa donna, in via Monte Peluso a Nicolosi. Sul suo corpo i segni di diversi colpi di arma da taglio alla gola, al torace e all'addome. Secondo una prima ricostruzione l'assassinio sarebbe avvenuto la notte scorsa. La madre della ragazza stamattina ha denunciato la scomparsa della figlia, ritrovata a poche centinaia di metri dalla sua casa.

IL FERMO -  I sospetti si sono subito concentrati su Luca Priolo, 24 enne ex compagno della vittima. L'uomo è stato fermato a Milano, dopo essere stato ricercato per diverse ore. Secondo le prime ricostruzioni, stava cercando di fuggire all'estero. E' stato bloccato dai carabinieri nella stazione ferroviaria dove aveva intenzione di prendere un treno internazionale.  Nei suoi confronti il procuratore di Catania Michelangelo Patanè e il sostituto Alessandro Sorrentino hanno emesso un fermo per omicidio volontario aggravato

L'uomo sembrava svanito nel nulla. I carabinieri hanno iniziato una gigantesca caccia all'uomo in questo versante dell'Etna, ma anche in tutta la provincia di Catania. Ricerche anche nelle stazioni ferroviarie. Quindi il fermo, a più di mille chilometri dal luogo del delitto. Priolo era fuggito con l'auto della madre, una Fiat Punto, la cui targa è stata rilevata in alcuni passaggi autostradali. Il giovane sarà sentito probabilmente da magistrati della Procura di Milano su rogatoria attivata dai loro colleghi di Catania.

LA CONFESSIONE - Priolo è stato arrestato in stazione: i militari lo hanno raggiunto al binario e lo hanno chiamato per nome. Lui si è girato e ha detto "Sono io, mi avete preso", ed è scoppiato in un pianto a dirotto. Poi, anche in sede di interrogatorio, avrebbe continuato a parlare.  Secondo fonti giudiziarie il 24enne ha fatto "ampie ammissioni". I carabinieri, peraltro, avevano trovato suoi indumenti sporchi di sangue vicino alla sua abitazione di Belpasso. Il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato. 

LO STALKING - Con il padre della figlia non ha mai avuto un rapporto idilliaco: i due si lasciavano e si riprendevano spesso. Lei lo aveva pure denunciato per stalking il 3 ottobre 2013 in quanto lui la perseguitava, con messaggi, chiamate, e pedinamenti, perché non accettava che lei avesse altre relazioni sentimentali. Per questa storia la Di Stefano era parte lesa nella 1/a udienza preliminare per stalking. Da allora non aveva più segnalato minacce e non aveva neppure nominato un proprio avvocato.

LA VITTIMA - Giordana di Stefano  era figlia di una coppia separata e cinque anni fa era rimasta incinta. Per questa ragione aveva lasciato la scuola, anche per dedicarsi alla figlia Asia che ha da poco compiuto quattro anni. Nel tempo libero frequentava corsi di danza classica e spagnola.

LE AMICHE DI LEI - "Lui era geloso, ma non violento. Lei non aveva paura di lui e non riusciamo a credere che sia stato lui". Così alcune amiche di Giordana Di Stefano ricordano, davanti la caserma dei carabinieri di Nicolosi.

L'AMICO DI LUI - "Lui le aveva chiesto di ritirare la querela perchè desiderava lasciare l'Italia per andare a New York, e preferiva che la sua fedina restasse pulita - racconta Igor, amico di Priolo, a Pomeriggio Cinque -. Le aveva anche detto che le lasciava la custodia della loro figlia di quattro anni, perchè lui aveva intenzione di rifarsi una vita".