Caso Schwazer, Donati attacca: hanno voluto far fuori Alex

L'allenatore di Alex Schwazer prosegue sul solco della tesi del complotto, l'obiettivo è fare in modo che il marciatore non possa partecipare alle Olimpiadi.

Alex Schwazer in conferenza stampa

Alex Schwazer in conferenza stampa

Milano, 22 luglio 2016 - Prosegue senza sosta la difesa ad oltranza di Sandro Donati e del suo atleta Alex Schwazer.
 
L'allenatore del marciatore ha pronunciato parole forti nei confronti della Iaaf e dei poteri forti che governano l'atletica, per Donati l'obiettivo era eliminare Schwazer: "E' stato studiato un piano a tavolino dalla federazione internazionale di atletica per fare fuori Alex dalle Olimpiadi - ha attaccanto Donati in una intervista a Mediaset Premium - si è partiti a gennaio con un controllo antidoping a sorpresa e dai contorni strani, una bomba programmata per esplodere a giugno, quando ormai era impossibile difendersi".
 
Donati ha poi commentato la decisione della Iaaf di spostare al 4 agosto, giorno prima del via della rassegna olimpica, l'udienza su Schwazer: "E' un atto di viltà e di arroganza senza limiti, anche perché una indagine francese ha dimostrato la corruzione presente all'interno della federazione, ma il Cio la lascia agire indisturbata". 
 
Per Schwazer l'unica speranza è il Tas, ovvero che il tribunale di arbitrato dello sport possa stabilire un'altra data di udienza e scavalcare la decisione della Iaaf.