Mercoledì 24 Aprile 2024

Carmen Consoli torna live dopo 5 anni: "Ora guardo il mondo col cuore"

Stasera è in concerto a Rimini

Carmen Consoli in concerto stasera al 105 Stadium

Carmen Consoli in concerto stasera al 105 Stadium

Rimini, 24 aprile 2015 - NEL DIPANARE le tessiture su cui modella l’arte di suoni e parole non dimentica sentimenti quali l’indignazione, la paura o il senso di abbandono per lo scempio di un mondo da cui prende le distanze. Dove l’impegno sociale è trasmesso con canti sempre nuovi, con eguale concentrazione sul lirismo e sull’essenzialità: gli ingredienti giusti per firmare un album Universal Music, L’abitudine di tornare in cui Carmen Consoli racconta un’esistenza frammentata in esperienze personali e filtrate. Dieci tracce annunciate dalla cover fiabesca del Mago di Oz. L’ appuntamento del tour nei palasport è per stasera alle 21 al 105 Stadium di Rimini.

Carmen, partiamo dal titolo di quest’opera pop che declina da rockeuse intellettualmente fervida: “L’abitudine di tornare”. Dove e spinta da che?

«Nei luoghi di sempre con uno sguardo diverso, poiché non vi è futuro senza la consapevolezza delle origini. Un ritorno alle sonorità dure e alle ballad romantiche, spiegato dal singolo che dà il titolo al disco, con la mafia guardata negli occhi, migranti, femminicidio, lo stalking, l’incesto autobiografico. Che narro con una band per metà al femminile, più lontana dal folk».

Più che mirare al successo sembra che lei continui a puntare al risveglio delle coscienze…

«Non credo d’esser capace di tanto, semmai mi piacerebbe attraverso la musica riaffermare un concetto anacronistico, che potrebbe diventare un sentimento: la compassione».

Come ha passato questi cinque anni che la separano dall’ultimo album “Elettra”?

«Godendomi Catania. Facendo cose meravigliose, oltre che comuni, come un figlio. La Sicilia è il luogo in cui faccio sempre ritorno, il ricongiungimento alle radici, lo scoglio dal quale noi siciliani, come devote ostriche, traiamo nutrimento».

Perché è passata dall’acustico all’elettrico?

«Per la voglia da piccolo leader partecipativo che si fida della vocazione della band. Viva il rock!».

Che cosa è cambiato da quando intonava “Confusa e Felice” e “Mediamente isterica”?

«Il mio sguardo sul mondo. Ho deposto le lenti da miope per lasciarmi guidare dalla poetica lungimiranza del cuore».

Avrebbe fatto musica anche sapendo che non avrebbe avuto successo?

«La musica è un linguaggio a me congeniale, il successo non modifica l’urgenza di comunicare».