Giovedì 18 Aprile 2024

Canone Rai, consumatori in rivolta: "Via dalla bolletta"

Martedì il Tar decide: le aziende potrebbero restituire la prima rata

Canone Rai in bolletta

Canone Rai in bolletta

Roma, 31 luglio 2016 - L’HANNO contestato subito e continuano a farlo. A maggior ragione di fronte al caos creato a luglio dall’esordio del pagamento del canone Rai nelle bollette della luce. E sono proprio alle associazioni dei consumatori, contrarie fin dall’inizio alla decisione del governo Renzi, che in questi giorni si stanno rivolgendo centinaia di italiani che si sono ritrovati in bolletta 70 euro non dovuti, oppure 51,03 per il computo del sempre non dovuto primo semestre o nessun addebito mentre, con grande onestà, dichiarano che avrebbero dovuto pagare. «Quel che sta succedendo – denuncia Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – era prevedibile in un Paese burocratizzato dove però non si registrano a volte i cambi di residenza per non parlare delle difficoltà create dalle seconde case e infine dei trasferimenti dei contratti tra un gestore elettrico e l’altro che ha creato ulteriore confusione».   ALL’INIZIO, insieme con l’Adusbef di Elio Lannutti, ricorda Trefiletti, si era pensato di percorrere la strada del ricorso contro l’incostituzionalità di questa norma. Poi «ci siamo accorti che non sarebbe stata praticabile». Ma «continueremo a chiedere al governo di abbandonare questo sistema che vedrà a settembre e ottobre scattare migliaia di contenziosi per non pensare a quel che potrebbe succedere nel 2018 quando verrà cancellato il mercato tutelato dell’energia elettrica». Chi è passato alle carte legali è il Codacons. Martedì la seconda sezione del Tar del Lazio deciderà proprio sul ricorso presentato dall’associazione presieduta da Carlo Rienzi basato sulla non legittimità – in quanto si tratta di un’imposta legata al possesso di un apparecchio televisivo – dell’inserimento del canone Rai nelle bollette, che servono per pagare un servizio, e quindi la richiesta di sospensione del provvedimento.    MENTRE Altroconsumo sul proprio sito ha avviato una petizione per la totale abolizione del canone che ha già raccolto quasi 133mila firme. Intanto il sistema sta mostrando più di una falla. Sia l’Unione nazionale consumatori (Unc) sia l’Adiconsum segnalano le richieste d’aiuto di moltissimi italiani che pur avendo presentato la dichiarazione di esenzione hanno ricevuto l’addebito di 51,03 euro, relativo al primo semestre, perché hanno inviato la documentazione prima della scadenza del 16 maggio (molti l’hanno fatto sabato 14) e l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto tenere conto della data di spedizione e non di arrivo successiva al 16. E quindi l’Unc chiede che il Fisco sani automaticamente queste posizioni e alle aziende elettriche di rispettare l’obbligo di segnalare nella prima pagina della bolletta il riferimento al pagamento del canone. Poi c’è chi aveva fatto la dichiarazione anticipata, prima della predisposizione del modulo, e mancando alcuni dati non è stata considerata e sono stati addebiti i 70 euro. Un vero caos aggravato dal fatto, attacca Walter Meazza, presidente di Adiconsum nazionale, che c’è poca chiarezza su come richiedere il maltolto. 

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