Giovedì 18 Aprile 2024

Canone Rai, rivoluzione in bolletta. Ecco come chiedere l'esenzione

C'è tempo fino al 16 maggio. Chi imbroglia rischia sanzioni penali

Il logo della sede Rai

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Roma, 28 aprile 2016 - Disco verde del Consiglio di Stato al decreto che rende operativo il canone Rai nella bolletta elettrica. Dieci rate mensili, da gennaio a ottobre e, solo per quest’anno, il primo addebito (di 60 euro) arriverà con la prima fattura successiva al primo luglio. Il ministero dello Sviluppo, per bocca del sottosegretario Antonello Giacomelli, ringrazia «per il contributo costruttivo» i giudici amministrativi, ma recepisce solo in parte i rilievi mossi il 7 aprile. Innanzitutto, rifiuta di scrivere nel decreto una definizione rigida di apparecchio televisivo perché una norma «ingessata» rischia di invecchiare rapidamente con l’evoluzione della tecnologia. La specificazione che il canone Rai si paga solo per l’apparecchio tv e non anche per tablet, smartphone o computer è, infatti, contenuta in una nota esplicativa, un atto meno forte sul piano giuridico. Respinta anche la richiesta di ribadire nel decreto che il balzello si versa una sola volta anche se abbiamo più televisori in casa, in quanto «si deduce con chiarezza dalla Legge di Stabilità». Accolto, invece, l’invito a specificare che lo scambio di informazioni deve avvenire nel rispetto delle norme sulla privacy degli utenti con la promessa di una campagna informativa più capillare per spiegare ai telespettatori i nuovi diritti e doveri della rivoluzione in bolletta.

La prima data chiave della rivoluzione è il 16 maggio, cioè il termine entro il quale presentare la dichiarazione sostitutiva (cartacea o telematica) per evitare l’addebito automatico del canone non dovuto. Servirà, quindi, per dichiarare di non detenere un apparecchio tv o per segnalare che il canone è dovuto per l’utenza elettrica intestata ad un familiare. Anche il cittadino residente all’estero che ha un’abitazione in Italia deve pagare il canone tv se sono presenti apparecchi televisivi. In caso contrario, se è titolare di un’utenza elettrica residenziale, può presentare l’autocertificazione per l’esenzione. Inoltre, non essendo più prevista la disdetta dell’abbonamento richiedendo il suggellamento dell’apparecchio, bisogna presentare ogni anno la dichiarazione di non detenzione (dunque, quest’anno dovrà farla anche chi aveva già disdetto in passato). Chi attiva un’utenza elettrica per la prima volta nel corso dell’anno, e non è già titolare di un’altra utenza residenziale, è esonerato dal pagamento del canone solo se presenta la dichiarazione entro la fine del mese successivo alla data di attivazione della fornitura.

Quando si può stare sereni senza rischiare doppi addebiti? Nel caso in cui un contribuente sia titolare di più utenze di tipo domestico residenziale (ad esempio, seconde case), il canone viene addebitato su una sola utenza. Lo stesso se canone e utenza elettrica sono intestati uno alla moglie e l’altra al marito: l’addebito avverrà solo sulla fattura elettrica e lo sportello SAT procederà alla voltura del canone senza che serva alcuna dichiarazione. Attenzione però a dichiarare il falso perché sono previste pene fino a due anni di reclusione. Infine, restano fuori dalla rivoluzione gli esercizi pubblici: per apparecchi radio o tv nei locali della propria attività, il ‘canone tv speciale’ continuerà ad essere pagato con le modalità tradizionali.

 

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