Martedì 23 Aprile 2024

Camorra, monopolio appalti all'ospedale di Caserta: sequestrati 10 milioni alla moglie del boss

Nel mirino della Direzione investigativa antimafia di Napoli anche un imprenditore e un ex consigliere di Forza Italia. Elvira Zagaria, dopo la morte del marito, aveva ereditato la gestione degli appalti per all'interno dell'azienda ospedaliera di Caserta Sant'Anna e San Sebastiano

Dia,  Direzione Investigativa Antimafia (Ansa)

Dia, Direzione Investigativa Antimafia (Ansa)

Napoli, 26 maggio 2015 - La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha eseguito tre decreti di sequestro beni per complessivi 10 milioni di euro nei confronti di Elvira Zagaria, 50 anni, sorella del boss dei Casalesi Michele; Raffaele Donciglio, 48 anni, imprenditore edile; e Antonio Magliuolo, ex consigliere provinciale a Caserta di Forza Italia. I tre sino destinatari di misure cautelari emesse dal GIP di Napoli il 21 gennaio scorso nell'ambito di una inchiesta sugli appalti all'interno dell'azienda ospedaliera di Caserta Sant'Anna e San Sebastiano; complessivamente sono finite in carcere 10 persone e ai domiciliari altre 14 con accuse che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso alla corruzione, abuso d'ufficio e turbata libertà di incanti, reati aggravati dal metodo mafioso. 

Al centro della vicenda il marito di Elvira, Francesco Zagaria (cognome uguale al boss ma non parente di sangue), poi deceduto, che dal 2006 fece sì che il gruppo dei Casalesi guidato dal cognato si infiltrarsi nella gestione degli appalti dell'ospedale fino ad averne il monopolio, avendo come referenti politici prima Nicola Ferraro , consigliere regionale Udeur arrestato nel 2008, poi Antonio Fantini, segretario regionale del partito morto qualche anno fa, e, dopo la disgregazione del partito successiva alla caduta del governo Prodi, Nicola Cosentino, allora uomo di punta del Fi e Pdl in Campania. 

Elvira Zagaria, dopo la morte del marito e l'arresto del fratello, per gli inquirenti ha gestito il 'sistema' prima e poi il clan. Gli uomini del capocentro Giuseppe Linares hanno ricostruito la rete di prestanome cui erano intestati terreni, fabbricati, quote societarie e conti correnti dei tre indagati. La sezione misure cautelari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Corinna Forte, ha emesso per Donciglio, un sequestro beni per un terreno, un immobile, quote della Dierre costruzioni Sas, 19 tra conti correnti e programmi assicurativi, 21 buoni fruttiferi; per Elvira Zagaria, 12 tra conti correnti e polizze assicurative, due auto e un terreno; per Magliulo, due immobili e 21 conti correnti e rapporti finanziari.