Sabato 20 Aprile 2024

Camorra, dopo un furto a casa del boss uccisero per rappresaglia due rom: 5 arresti

Erano della stessa etnia di quelli che avevano rubato a casa del boss Franco Mazzarella, questo il motivo dell'esecuzione da parte del clan di due rom. Gli 'investigatori' della cosca non avevano trovato i veri responsabili, così hanno optato per una indiscriminata rappresaglia

Una pistola

Una pistola

Napoli, 31 marzo 2015  - Mirko e Goran Radosavljevic volevano mangiare una pizza con il fratellino di 12 anni; uno dei due con il ragazzino era anche uscito dal campo rom del quartiere di Secondigliano a Napoli per acquistarla. Entrambi furono uccisi, nel 2004, sotto gli occhi dell'adolescente, da sicari del clan. Non avevano fatto nulla ai Mazzarella, i due, ma erano rom come i nomadi che avevano commesso un furto di giorno nell'abitazione del boss Franco Mazzarella, figlio del capoclan Gennaro, mentre questi era a casa e dormiva con la sua famiglia. 

Il capoclan aveva ordinato che si facessero 'indagini', si trovassero i 'colpevoli' e si eliminassero. Ma i suoi uomini non erano riusciti in questo compito, e quindi decisero per 'rappresaglia' di uccidere comunque qualcuno della stessa etnia dei ladri. 

E' uno degli scenari messi in luce da una indagine della Squadra Mobile di Napoli sulla cosca di piazza Mercato che ha portato il gip partenopeo a emettere 5 misure cautelari. L'inchiesta è legata a quattro omicidi commessi tra il 2004, anno appunto dell''esecuzione' dei due fratelli rom, e il 2005, recuperando un pezzo di storia delle attività criminali dei Mazzarella, anche grazie alle dichiarazioni pentiti quali l'ex reggente della clan proprio nella zona del Mercato, Giuseppe Persico. Persico è uno degli esecutori materiali degli omicidi al centro dell'indagine. Ricostruiti così anche gli agguati a Francesco Ferrone (3 febbraio 2004), e ad Antonio Scafaro (6 marzo 2005). Ferrone è vittima dello scontro tra i Mazzarella e i Mauro, e fu ucciso mentre era nel suo ufficio, in un soppalco di un garage che aveva subito attentati incendiari negli anni precedenti. Anche iquello di Scafaro si inserisce in questo contrasto armato; la vittima fu bersagliata da almeno 17 colpi di pistola a largo Mercato, e ben 5 lo ferirono mortalmente. Il duplice omicidio nel campo rom è del 17 giugno 2004.