Giovedì 18 Aprile 2024

Camorra, monopolio calcestruzzo: 12 arresti nel clan Fabbrocino. Anche assessore di Nola

L'indagine ha portato alla luce un monopolio del mercato del calcestruzzo da parte della cosca dei Fabbrocino nel Nolano, già smantellato nel 2007 col sequestro di una impresa, che il clan aveva replicato con nuove compagnie societarie. Tra gli arrestati anche l'assessore all'Urbanistica e ai Trasporti del Comune di Nola

Agenti Dia in azione (Ansa)

Agenti Dia in azione (Ansa)

Napoli, 31 marzo 2015  - L'indagine che ha portato, in un'operazione congiunta della Dia di Napoli con polizia e carabinieri, all'esecuzione di 12 misure cautelari e al sequestro di beni per 5 milioni di euro, nasce anche da rivelazioni di collaboratori di giustizia e abbraccia un'arco temporale che va dal 2007 al 2012, focalizzandosi sul monopolio del mercato del calcestruzzo da parte della cosca dei Fabbrocino nel Nolano. Un controllo capillare di quel settore di produzione e commercio che è in continuità rispetto alla gestione del boss Mario, arrestato all'inizio degli anni 2000, cui proprio nel 2007 la Dia napoletana sequestrò l'impresa 'La Fortuna srl', intestata a prestanome, attraverso la quale il capoclan imponeva l'uso del calcestruzzo da lui prodotto e ai suoi prezzi.

Il lavoro delle forze dell'ordine ha mostrato che la cosca aveva replicato quel meccanismo attraverso la costituzione di nuove compagini societarie, ('Gifra srl' e 'Raf srl'). La produzione del calcestruzzo in realtà, dicono gli investigatori, maschera le estorsioni compiute sul territorio, imponendo a chi opera nell'area forniture a costi determinati dalla 'famiglia' e non dal bilanciarsi di domanda e offerta. 'Gifra srl', infatti, aveva un listino prezzi maggiorato sensibilmente rispetto a quello praticato da imprese simili. 

Tra i pentiti che hanno contribuito all'inchiesta, il boss Marcello Di Domenico, a capo di una organizzazione rivale dei Fabbrocino, che nel giugno 2011, dopo l'arresto, inizia a parlare con i magistrati. Ma anche le intercettazioni indicano il tentativo dei Fabbrocino di continuare a gestire in maniera monopolistica il redditizio segmento di mercato. Un esempio del loro operato si registra con l'affidamento privato dell'appalto della fornitura di calcestruzzo per la realizzazione di un centro sportivo a Camposano, andato proprio a 'Gifra srl'. Il sequestro preventivo di beni ha riguardato dunque quote e beni sociali di questa ditta, quelli di 'Raf srl', e quelli della 'Gieffe import-export srl', che opera invece nel settore florovivaistico.

Tra gli arrestati anche l'assessore all'Urbanistica e ai Trasporti del Comune di Nola (Napoli), Gianpaolo De Angelis. De Angelis è accusato di associazione di tipo mafioso e di essere uno dei prestanome del clan. Oltre a lui, anche il figlio 41enne del boss Mario, Giovanni Fabbrocino. A De Angelis sarebbe riconducibile una delle tre aziende della cosca oggetto di sequestri. Perquisiti anche i suoi uffici.