Caltanissetta, confessa l'omicidio del figlio davanti alla tomba: intercettato e arrestato

I carabinieri hanno arrestato Stefano Di Francesco perché sarebbe stato lui, depistando anche le indagini, a uccidere il figlio, trovato carbonizzato nella sua auto il 9 gennaio 2013. A monte ci sarebbero problemi con l'azienda di famiglia. La vittima era ancora viva quando fu data alle fiamme

Carabinieri

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Caltanissetta, 10 luglio 2014 - Sconcertante svolta a Riesi (Caltanissetta) nelle indagini sull'omicidio dell'imprenditore Pietro Di Francesco, 32 anni, il cui cadavere carbonizzato fu scoperto in un'auto nel piazzale della sua azienda il 9 gennaio del 2013. Per il delitto è stato arrestato il padre, Stefano Di Francesco, 63 anni, accusato di omicidio volontario. 
 
Sarebbe stato lui ad ammazzare il figlio e poi a bruciarne il corpo, per contrasti sulla gestione dell'impresa di famiglia, la "Tecnoambiente srl". A carico dell'uomo ci sono intercettazioni ambientali registrate dai carabinieri con un microspia collocata nella tomba di Pietro Di Francesco. Il padre avrebbe confessato.
 
L'attenzione dei magistrati si era concentrata immediatamente sul padre, che venne iscritto nel registro degli indagati. Gli inquirenti ne hanno seguito passo dopo passo i movimenti e intanto hanno scavato negli affari dell'impresa da lui gestita con i figli. Non è escluso che l'omicidio sia stato commesso d'impeto, dopo una lite animata e una colluttazione. 
 
Stefano Di Francesco avrebbe poi arrangiato una messinscena depistante, per far pensare a un incidente o a un suicidio del figlio. Nei polmoni della vittima furono trovate tracce di idrocarburi, dettaglio rivelatore che respirava ancora quando il fuoco lo avvolse.