Addio alla 'Pasionaria': è morta Carlotta Guareschi, figlia dello scrittore

Carlotta Guareschi aveva 72 anni. Il padre Giovannino è noto al grande pubblico soprattutto per aver dato vita alla 'coppia' di Peppone e don Camillo, portata con fortuna sullo schermo da Gino Cervi e Fernandel. Ma sono molto apprezzati anche i racconti della sua vita familiare (dove appunto Carlotta era la Pasionaria), oltre a romanzi umoristici come 'Il destino si chiama Clotilde'

Carlotta e Alberto Guareschi a una mostra sul papà Giovannino

Carlotta e Alberto Guareschi a una mostra sul papà Giovannino

Roncole Verdi (Parma), 25 ottobre 2015 - Della Pasionaria descritta da Guareschi negli anni Cinquanta e Sessanta, Carlotta aveva mantenuto lo spirito, la determinazione, la voglia di lottare. E negli ultimi tempi - era nata il 13 novembre 1943, in pieno periodo bellico - Carlotta aveva dovuto lottare contro una malattia subdola. Sembrava avercela fatta, poi, negli ultimi giorni, con il conforto di una famiglia che si è stretta attorno a lei, senza mai lasciarla sola nemmeno per un minuto, anche la Pasionaria ha dovuto alzare bandiera bianca.

Carlotta lascia il marito, Giovanni Annoni, tre figli, Michele, Camilla ed Elena e cinque nipoti, Antonio, Margherita, Lodovico, Elisa e Paolo. E lascia il fratello Alberto, di tre anni più vecchio, con il quale, negli ultimi trent'anni, si è dedicata a mantenere viva la memoria del papà.

Giovannino, uno degli autori più letti al mondo, era morto nel 1968. A partire dalla fine degli anni Ottanta, erano stati pubblicati alcuni volumi sulla base degli appunti, delle carte lasciate da papà Giovannino. E il vecchio ristorante che Alberto aveva aperto, si era trasformato - e lo è tuttora - in un museo e in un centro studi. Decine e decine di tesi. Centinaia di studenti accolti, nella piccola Roncole Verdi, da Carlotta e Alberto. Con la loro passione, il loro entusiasmo. La voglia, appunto, di rendere omaggio una volta di più alla memoria dell'adorato papà.

Un papà che Carlotta aveva potuto conoscere solo all'età di due anni, perché la Pasionaria era venuta alla luce mentre Giovannino si trovava nei campi di internamento allestiti dai nazisti per i militari italiani che, dopo l'8 settembre 1943, non avevano accettato l'idea di continuare con i tedeschi e la Repubblica di Salò. Più volte a Guareschi, che già in quel periodo era considerato un giornalista-scrittore di grande successo, era stato rivolto l'invito di tornare a casa, a patto, però, di mettersi a disposizione delle autorità naziste. Il rifiuto di Giovannino (del quale Carlotta aveva ereditato parte del carattere) comportò l'incontro tardivo tra papà e figlia.  Martedì, alle 9,30, l'ultimo saluto a Carlotta, a Roncole dove dovrebbe riposare, accanto al papà.