Martedì 23 Aprile 2024

Tutti con Pallotta nella battaglia contro i bruti del tifo

Giuseppe Tassi

CI VOLEVA un americano a Roma per svegliare le coscienze, per mettere all’angolo i bruti da stadio. Ha fegato e nervi saldi il presidente della Roma, James Pallotta, quando ripete concetti che sembrano ovvi ma che ovvi non sono: allo stadio si va per vedere le partite, non per occupare un territorio. E invece gli ultrà della Curva Sud vanno alla partita per essere protagonisti, per sentirsi qualcuno. E lo fanno inalberando lo striscione infame contro la mamma del povero Ciro o chiamando sotto la curva i giocatori della Roma, a discolparsi per il loro comportamento dopo la sconfitta 0-3 con la Fiorentina. E che dire di Cassano e C. che dialogano con i capotifosi del Parma o quelli del Genoa costretti a togliersi le maglie dalle minacce degli ultrà. Pallotta ha fatto la prima mossa per cambiare mentalità, per sbarazzarsi dei finti tifosi che vanno allo stadio per interessi personali più che per sostenere la squadra. Spaccando in due la tifoseria, l’americano prova a estirpare il male dalle curve. 

SOLIDARIZZA il presidente della Lazio Lotito, che la sua operazione di pulizia l’ha già compiuta e il capo della Polizia, Alessandro Pansa, conferma che i gruppi di ultrà violenti hanno la struttura di vere e proprie organizzazioni criminali. Chiusi nel loro ghetto ed esclusi dallo stadio per una domenica, i guerriglieri della Curva Sud chiamano a raccolta il tifo per la sfida con l’Atalanta. Forse meditano picchetti o qualcosa del genere, dopo che Pallotta ha deciso di rinunciare al ricorso contro la chiusura della curva. In questa sfida aperta fra lo sceriffo americano e i fuorilegge del tifo il calcio italiano deve schierarsi in modo netto e senza equivoci: siamo tutti con Pallotta e lavoriamo per emarginare i violenti. Ma intanto mi chiedo:perché nessuno di coloro che reggevano all’Olimpico lo striscione della vergogna è stato segnalato? A che servono telecamere-spia e servizi di sicurezza se poi non c’è la volontà di fermare davvero i violenti?