"Cresciute a pane, amore e serietà". Comencini, un ritratto di famiglia

San Marino Film Festival. Le figlie del cineasta ricordano il papà: "Così austero, così sensibile" (VIDEO)

Comencini con la moglie Giulia Grifeo di Partanna e le figlie Francesca Cristiana e Paola

Comencini con la moglie Giulia Grifeo di Partanna e le figlie Francesca Cristiana e Paola

San Marino, 27 ottobre 2014 -  «NELLA figura del padre c'è il cinema. E noi abbiamo avuto un papà speciale». Cristina Comencini parla del suo Latin lover, in uscita nei primi mesi del 2015. L'ombra di un grande uomo su 5 donne. Qualcosa di familiare per la regista de La bestia nel cuore, perché in qualche modo è anche la storia della sua famiglia. Unita, sempre, mai divisa. E alla figura del padre appunto, Luigi Comencini, è dedicata la lunga e articolata retrospettiva del San Marino International Film Festival, arrivato alla terza edizione.

CRISTINA, con le sorelle Paola e Francesca (assente Eleonora, ndr), ieri prima ha assistito alla proiezione di La finestra sul luna park (1957, con Comencini che dirigeva Giulia Rubini e Gastone Renzelli), poi ha svelato i retroscena di un uomo duro, severo, rigoroso. Ma teneramente legato alle sue figlie.

Chi era Luigi Comencini?

Cristina: «Un uomo serio, profondo. Con una forte etica. Parlava poco, si faceva capire con i fatti. Da padre ci ha dato un'educazione austera. Ma ci voleva bene e ci dimostrava tanto affetto. In modi particolari magari, ma lo faceva». Francesca (anche lei regista): «Ha dato un'impronta grande alle nostre vite. Era schivo, con una grande sensibilità. Gli bastava uno sguardo per farsi capire». Paola (scenografa e costumista): «Al centro di tutto per lui c'era il rigore. Con gli altri, ma anche con se stesso».

La figlia preferita?

Paola: «Francesca!» (ride). Francesca: «Forse io, perché ero la più piccola. Ma lui ha amato tutte, anche mamma, non ci faceva mancare niente».

Cos'era il cinema per Luigi Comencini?

Paola: «Papà detestava la definizione artista. Lui si sentiva un artigiano, amava il cinema artigianale. Pensi che a Milano viveva da giovane con una marea di pizze di pellicola in camera. Altamente infiammabili». Francesca: «Era stato critico cinematografico prima di diventare regista. Per lui la trama doveva essere assolutamente comprensibile. La complessità doveva essere data dai personaggi, non dalla storia. Inoltre nei suoi film non ci sono mai delle prese di posizione ideologiche. Erano politiche, una cosa ben diversa».

Quali sono gli insegnamenti che vi portante dentro?

Cristina: «Papà era terrorizzato dalla noia. Temeva sempre di tediare il pubblico. Questa cosa l'ha trasmessa anche a me». Francesca: «Il grande rispetto per lo spettatore, la grande concretezza».

La prima volta con lui sul set?

Paola: «Io ricordo bene la casetta a Cinecittà di La finestra sul luna park». Cristina: «A 16 anni in gondola per Casanova». Francesca: «Ricordo la casa che affittava a Firenze mentre girava i film negli anni '60, avevo 4 anni. E poi che ridere con lo zucchero filato di Pinocchio.».

Cosa è successo? Francesca: «Ricordo che non mi piacevano alcuni set, specie i capannoni utilizzati per il Paese dei Balocchi. Mi sono però divertita molto a mangiare, mentre si girava, una quantità spropositata di zucchero filato. Risultato? Un'indigestione. Mi portò a casa che ero sdraiata sul sedile posteriore e piangevo. Lui era furibondo: Non mi posso fidare di te!. Si arrabbiò tantissimo».

Comencini ha amato tantissimo le donne. C'è stato un momento in cui le ha odiate?

Cristina sorride: «Quando mi sono sposata, avevo 19 anni. Lo confidò a mamma. Pensava che fosse troppo presto. Lo vedeva come un segnale di fragilità femminile. Ma in generale no, ha sempre amato tutte le donna. Un uomo misterioso e gentile, ora con la maturità mi accorgo che avrei potuto sfruttare meglio un po' del tempo insieme».

È un rimpianto?

Cristina: «Sì, forse oggi mi rendo conto che avrei voluto conoscerlo un po' di più».

I vostri progetti prossimi?

Francesca: «Gomorra la serie tv (come sceneggiatrice e regista, ndr). La seconda serie parte col girato in primavera. Non posso dare anticipazioni. Ci saranno ancora tanti personaggi femminili. Come la mia terribile donna Imma». Cristina: «Il film Latin Lover l'ho finito di girare e montare. È la storia di un grande attore che ritrova le sue sconosciute cinque figlie. Un film corale con, tra gli altri, Marisa Paredes, Valeria Bruni Tedeschi e Angela Finocchiaro».