Giovedì 25 Aprile 2024

Trionfo 'Jesus Christ Superstar'. Standing ovation a Milano per gli storici attori

I tre principali protagonisti sono – a 40 anni di distanza – gli stessi del celeberrimo film di Norman Jewison. Il principale e più atteso è stato naturalmente Ted Neeley nella parte di Gesù, seguito da Yvonne Elliman in quella di Maria Maddalena e Barry Dennen come Ponzio Pilato. In cartellone fino al 2 novembre

Una delle scene del musical

Una delle scene del musical

Milano, 17 ottobre 2014 - Un autentico trionfo: così è stato il debutto del musical 'Jesus Christ Superstar' ieri sera al Teatro degli Arcimboldi a Milano (fino al 2 novembre). Un trionfo dovuto anche alla circostanza che i tre principali protagonisti sono – a 40 anni di distanza – gli stessi del celeberrimo film di Norman Jewison. Il principale e più atteso è stato naturalmente Ted Neeley nella parte di Gesù, seguito da Yvonne Elliman in quella di Maria Maddalena e Barry Dennen come Ponzio Pilato. Neeley oggi ha 72 anni ma tiene il palco come quando ne aveva trenta. La sua voce non risente minimamente dell’età e svaria su una scala che va da un basso profondo fino a precisi e perfetti acuti altissimi. La sua incredibile performance con il brano 'I only want to say' ha riscosso l’entusiasmo del pubblico, che gli ha tributato una personale standing ovation di un paio di minuti. Non sono stati da meno sia Elliman sia Dennen, accolti anche loro da un’accoglienza calorosa quanto rumorosa. E anche Feysal Bonciani, fiorentino di 24 anni, chiamato a vestire i difficili panni di Giuda resi celeberrimi da Carl Anderson, morto nel 2004 per leucemia, non ha deluso.

La messa in scena di Massimo Romeo Piparo non ha risparmiato nulla in quanto a movimenti e macchine di scena: acrobati, mangiafuoco, trampolieri, botole a scomparsa, un corpo di ballo eccezionale, giochi di luce, trucchi cinematografici per rendere visivamente la grottesca figura di Erode. Insomma uno spettacolo ricco e pieno di sorprese che ha entusiasmato il pubblico. Alla fine dello show, nuova, lunga, interminabile standing ovation di tutta la sala – composta da nostalgici degli anni ‘70 ma anche da molti giovani - che ha tributato un applauso durato alcuni minuti a un’opera rock entrata meritatamente nel mito, e a un cast di sicura eccellenza che sfiora la perfezione.