Giovedì 18 Aprile 2024

Un baritono per due ruoli: Falstaff e il suo rivale: "Così mi faccio in due"

De Candia all'Opera con il Falstaff di Verdi. Mehta dirige il Maggio, regia di Ronconi

Roberto De Candia durante le prove di scena

Roberto De Candia durante le prove di scena

Firenze, 24 novembre 2014 - In alcuni giorni sarà Falstaff con la sua esuberanza di nobile decaduto. In altri sarà il suo avversario Ford, uomo dedito al lavoro e poco incline alle amicizie. Al baritono Roberto De Candia tocca un compito affascinante e difficile. L’occasione è l’allestimento all’Opera di Firenze del Falstaff, ultimo lavoro di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito tratto da William Shakespeare.

Zubin Mehta dirige l’orchestra e il coro del Maggio Musicale Fiorentino, mentre la regia è di Luca Ronconi. Falstaff andrà in scena a partire da sabato 29 novembre (ore 19,45 per informazioni su repliche e biglietti www.operadifirenze.it)

"Lo so che pare un’impresa folle – spiega De Candia –, ma tutto è nato da un colloquio con il maestro Mehta al quale dissi che avevo Falstaff in repertorio. Poi il titolo è stato inserito nella programmazione dell’Opera di Firenze e per la parte del protagonista era stato scelto colui che oggi è il Falstaff per eccellenza, ovvero Ambrogio Maestri. Solo che per alcune date era già impegnato quindi sono stato scelto io al suo posto, nonostante fossi già inserito nel cast come Ford".

Come affronterà questa sfida?

"Ho dovuto superare alcune difficoltà durante le prove. A volte nello stesso giorno ho dovuto essere Falstaff e Ford con un grande sforzo da un punto di vista mnemonico. Specialmente nel duetto del secondo atto o nella fuga finale dove devo tenere distinte in testa due linee musicali differenti".

La regia è di Luca Ronconi. La sua lettura quanto e come evidenzia i caratteri?

"Ho avuto la grande fortuna di poter lavore un mese con Ronconi durante l’allestimento al Petruzzelli di Bari. La sua visione di Falstaff non è quella di uno spettacolo buffo in quanto tale. La commedia viene fuori da sola, senza insistere sugli elementi grotteschi o sulle macchiette".

Ci può raccontare i suoi due personaggi?

"Falstaff non è mai ridicolo. Quando si fa bello per fare la corte alla moglie di Ford si veste con l’unico abito buono che gli è rimasto. Anche se oggetto della burla finale, in pratica risulta vincitore perché ’l’arguzia mia – spiega – crea l’arguzia degli altri’. Ford invece è una persona concreta, che pensa solo al lavoro. Non per niente la moglie Alice non resta insensibile alla corte di Falstaff. Questo fino a che non intervengono Meg e Quickly".

Il gruppo delle "Allegre comari di Windsor" come le chiamò Shakespeare...

"Devo sottolineare che è evidenziata una bella dose di cattiveria in queste donne. Nel primo atto. mentre parlano tra di loro, spennano le oche in modo plateale, quasi a preannunciare il trattamento riservato a Falstaff".

E’ l’ultima opera di Verdi. Quale messaggio musicale ci ha lasciato?

"Sembrerà strano detto da un cantante, ma secondo me è bellissima anche senza le voci. Anzi talmente bella che queste possono apparire superflue".

ROBERTO DE CANDIA - FALSTAFF PROVA GENERALE 1_WEB