Feudalesimo e Libertà, primo raduno nazionale a Trezzo: "Qui per il nostro Imperatore"

Intervista semiseria a messer Gerberto, uno dei cinque componenti del Consiglio di Corte che gestisce la pagina Facebook di "Feudalesimo e Libertà". "Abbiamo scelto Trezzo per affermare la presenza dell'Impero nelle terre longobarde"

Da sinistra messer Gerberto, Walther ed Erasmo, del Consiglio di corte di FeL

Da sinistra messer Gerberto, Walther ed Erasmo, del Consiglio di corte di FeL

Milano, 1 maggio 2016 – “Sinistra e Libertà, Futuro e Libertà, Giustizia e Libertà, Diritto e Libertà, Fascismo e Libertà: ora manca soltanto Feudalesimo e Libertà”. Detto fatto. Quanto può valere una battuta ironica sulla politica italiana, se esportata con sapienza manageriale su Facebook? Ben 456mila “mi piace” in meno di tre anni e mezzo per la pagina social il cui nome, un vero ossimoro, lascia intravedere il modus operandi del “Consiglio di Corte”, cinque “nostalgici” del Medio Evo costretti a misurarsi con le armi della goliardia e della satira con le contraddizioni dei giorni nostri.

Una nazione di “sodali” segue gli aggiornamenti de Lo Imperatore, l’entità apparsa “in sogno” la notte del 23 dicembre 2012 ai cinque “messeri” cagliaritani (pardon… “di Aquisgrana”), investiti della missione di restaurare il diritto feudale e il Sacro Romano Impero in Europa, come antidoto alla crisi economica (“Sì ai dazi contro lo libero mercato”), a favore dell’armonia sociale (“il 99,9% del volgo conta nihil innanzi Lo Imperatore”), ai mali e ai costumi debosciati della “modernitade” (“Premi? Nerbate sulla schiena a tutti coloro che non rispettano la Sua parola”). “Feudalesimo e libertà” è un partito politico satirico con un blog “sullo internetto” e “sullo musolibro” (leggi Facebook”) “Pro feudalia iura factio”, come recita lo slogan che incorona il simbolo, un’aquila bicefala.

Ma “l’Impero”, che si è dotato anche di un inno “metal” cantato dai Nanowar of Steel, varca con decisione i “limes” della virtualità entrando nella realtà, con tanto di merchandising, partecipazioni a eventi cosplay e di fumetti (Comicon Napoli,  Lucca Comics) e ora un evento tutto suo: “Il primo raduno nazionale dei sodali di FeL”. “Se Renzi ha la Leopolda, il Pd ha la Festa dell’Unità, la Lega Nord ha Pontida, perché Feudalesimo e Libertà non deve avere un raduno nazionale dei sodali?”. È questa la domanda che ha dato vita all’evento che si tiene, “in occasione della festa dei lavoratori della gleba”, al Live Club di Trezzo sull’Adda (17-24) (L'EVENTO - I dettagli), “pe’ discuter insieme le nove strategie di reconquista d’Europa”.  E pensare che l’alternativa avrebbe potuto essere il 2 giugno: una festa dell’Impero in barba alla festa della Repubblica.

Per l’occasione abbiamo avuto la “gratia” di poter favellare di politica, attualità e costume con Alessandro (pardon… “messer Gerberto d’Aurillac”), uno dei cinque del Consiglio di Corte che insieme a messer Walther von der Vogelweide, Goffredo da Viterbo, Bernardo Gui, ed Erasmo da Avignone, gestisce la pagina Facebook. L’impressione è di parlare con un uomo del Medioevo catapultato all’improvviso ai giorni nostri.

Messer Gerberto, come è nata l’idea di FeL? “La notte del 23 dicembre 2012, pochi mesi prima delle elezioni politiche del 2013, Lo Imperatore apparve in sogno a noi cinque e ci diede uno schiaffo. Quel ceffone fu un monito, un avvertimento per rigenerare il nostro spirito perché anche noi eravamo corrotti dalla modernitade. Da allora iniziammo a fare propaganda per lui e siamo gli unici che possono vedere il suo vero volto”.

Quali sono i mali della modernità? “Tutto ciò che tiene lontano l’uomo dalla ‘pugna’ e lo rendono fiacco a cominciare dai computatori o dagli egoFoni, artifizi demoniaci arrivati dalle terre estere che conducono l’anima agli inferi”.

Esiste un vocabolario del neovolgare? “Siamo di Aquisgrana e siamo stati istruiti nei migliori monasteri benedettini dove abbiamo appreso la favella edotta. Ripudiamo la lingua dell’eretica Anglia e pertanto per noi lo smartphone è 'l’intelligofono', la televisione ‘schermocatodico’, il mouse ‘elettrotopo o elettrosorcio’”.

…nei vostri monasteri avete studiato più storia moderna o social media management? “Né l’uno né l’altro in veritade. Solo principi feudali. Per il resto solo la passione e la fede nello Imperatore ci move”.

Ma Lui, ci sarà a Trezzo? “No, nessun plebeo potrà vederlo. Solo il Consiglio di corte è autorizzato”.

Parliamo di attualità: come risolvere la crisi dell’euro? “Siamo contrari all’euro: si torni a battere ad Aquisgrana il fiorino renano in oro massiccio, la cui autenticità si potrà verificare con un morso. Le banconote diventeranno carta per riscaldarsi d’inverno poiché la plebe tornerà al baratto. Essendo il denaro 'sterco del demonio' infatti, esso potrà essere toccato solo dai nobili”.

Cosa fare con la minaccia Isis? “Aspettiamo che il Papa indica una nuova crociata per riconquistare quelle terre e ricostituire il principato d’Antiochia. Sarebbe una buona occasione per l’investitura di titoli nobiliari che vanno guadagnati sul campo”.

Crisi dei migranti. “FeL non è razzista poiché bianchi, gialli o neri omnes siamo nihil di fronte allo Imperatore. Vengano, è sufficiente che si convertano e lo servano”.

Cosa ne pensate del Referendum trivelle? “FeL è contraria a forare il sottosuolo poiché da cotali buchi potrebbe fuoriuscire il demonio dagli Inferi. Lo Imperatore ha dato ordine di bombardare le trivelle con i suoi galeoni. Si procacci l’energia dalli mulini. Inoltre siamo ovviamente contrari allo strumento del referendum poiché lo volgo non è atto a decidere. Tacciano le zuffe elettorali: al rogo li tribunali”.

Avete un’idea di Welfare? “La nostra idea di welfare è questa: nessun welfare. Non ci sarà la pensione: si labori nel campo agreste finché si possa sollevare una zappa, anco dame e bambini. L’economia sarà di sussistenza, si conceda al villico un pezzo di terra dove costruire un capanno di fango e paglia, favorendo l’unione del suo figlio con la figlia del beccaio o del porcaro. E contro il selvaggio inurbamento si proceda all’incastellamento”.

Ma l’uomo di oggi è uno schiavo come i servi della gleba di una volta? “Molto peggio, perché una volta era servo ma almeno devoto. Oggi è schiavo dei vizi della modernitade e pertanto finirà negli inferi”.

Avete un'opinione attuale almeno sulla crisi di Inter e Milan…? “Fel ripudia il calcio, esso non è un ludo de homini feudali, onde ogne partecipante si lagna al minimo tocco siccome perito. Bensì possiamo ammettere il calcio storico fiorentino, molto più pugnaceo o ancor meglio le giostre medievali”.

Come mai avete scelto Trezzo sull’Adda per il primo raduno nazionale? “Attendarci nelle pianure longobarde est una scelta strategica per affermare la presenza dello Imperatore su quelle fazioni che da sempre minaccian secessione guidate dai seguaci di Alberto da Giussano, come Matteus Illesini. Confidiamo nel successo dell’adunata, ci aspettiamo milioni di villici. A meno di non dover spargere il sale su Mediolanum”.

Cervogia e musica metal: la vita feudale ha pochi piaceri ammessi… “La musica, qualsiasi tipo, è uno dei privilegi ammessi, purché inneggi allo imperatore. Consideriamo tuttavia alla stregua di satanassi Luigi Alesside o Giustino Biberone, favoriamo il sono delle cornamuse. Per quanto riguarda le cervogie raccomandiamo di distinguere quella dei monaci trappisti e d’abbazia rispetto al ‘piscio d’asino’ che troviamo nei magnomercati delle nostre lande”

Quanta austerità. Intanto però Immanuel Casto canterà al vostro evento: non credete che sia un po’ troppo lascivo? “Egli est come un Brunetto Latini o un Pietro l’Aretino de hodie, che scrisse i Sonetti lussuriosi. Anco Dante lo gnosceva tanto che gli assegnò uno dei gironi infernali”.

Insomma, Feudalesimo e libertà vive nel Medioevo o nel media-evo? "Indubbiamente viviamo in un media-evo, un'epoca oscura dominata dai mezzi di comunicazione. FeL propone il ritorno allo corvo o al piccione viaggiatore, nonché al misso imperiale con il suo abile destriero" .

Eppure il vostro successo è nato su internetto e musoliber: ma non erano artifizi dello dimonio? “Certo che lo sono, ma come Machiavelli il fine giustifica i mezzi e una volta restaurato l’ordine feudale ce ne disferemo e puniremo con la gogna chi non vorrà”. daniele.monaco@ilgiorno.net

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