Mercoledì 24 Aprile 2024

Montevideo, è morto Eduardo Galeano, coscienza critica dell'America Latina / VIDEO

E' stato una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e combinano documentazione, narrazione, giornalismo

Eduardo Galeano (Afp)

Eduardo Galeano (Afp)

Montevideo, 13 aprile 2015 - Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano è morto oggi a Montevideo, all'età di 74 anni.  Lo scrive il giornale spagnolo El Pais, citando come fonte il suo editore. Galeano era ricoverato in ospedale per un cancro al polmone.  Le opere che gli diedero notorietà internazionale sono "Le vene aperte dell'America latina" del 1971, diventato un vero e proprio classico, e la "Memoria del fuoco" del 1986. 

Galeano è stato una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e combinano documentazione, narrazione, giornalismo, analisi politica e storia, sebbene l'autore stesso non si riconosca quale storico.

Nato in una famiglia cattolica della classe media di discendenza gallese, tedesca, spagnola e italiana, Galeano da giovane ha fatto svariati lavori: operaio, pittore di insegne, messaggero, dattilografo, cassiere di banca. A 14 anni vendette il suo primo fumetto politico al settimanale del Partito Socialista dell'Uruguay, El Sol. Cominciò la carriera di giornalista all'inizio degli anni sessanta come direttore di Marcha, un influente settimanale a cui collaboravano Mario Vargas Llosa, Mario Benedetti, Manuel Maldonado Denis e Roberto Fernández Retamar. Per due anni diresse il quotidiano Época e lavorò come redattore capo di una University Press.

Nel 1973, con un colpo di Stato i militari presero il potere in Uruguay: Galeano fu imprigionato e successivamente costretto a fuggire. Si stabilì in Argentina dove fondò la rivista culturale Crisis. Nel 1976, quando il regime di Videla prese il potere in Argentina con un sanguinoso colpo di Stato, il suo nome fu aggiunto alla lista dei condannati dagli "squadroni della morte", ma riuscì nuovamente a fuggire, questa volta in Spagna, dove scrisse la famosa trilogia Memoria del fuoco (Memoria del Fuego). All'inizio del 1985 Galeano tornò a Montevideo, dove ha vissuto fino alla morte.

'Le vene aperte dell'America Latina' (Las venas abiertas de América Latina) è un'opera di accusa dello sfruttamento dell'America Latina da parte di poteri stranieri a partire dal XV secolo ai giorni nostri. 'Memoria del fuoco' (Memoria del fuego) è un racconto in tre parti (Genesi (Los nacimentos), Facce e maschere (Las caras y las mascaras), Il secolo del vento (El siglo del viento)) della storia dell'America del Nord e del Sud. I personaggi sono figure storiche: generali, artisti, rivoluzionari, lavoratori, conquistatori e conquistati che vengono ritratti in brevi episodi che riflettono la storia coloniale del continente. Comincia con i miti precolombiani della creazione e finisce nel 1986.

Per Memoria del fuoco (Memoria del fuego), Galeano fu paragonato dai critici letterari a John Dos Passos e a Gabriel García Márquez. Ronald Wright scrisse sul Times Literary Supplement: "I grandi scrittori... dissolvono i vecchi generi per fondarne di nuovi. Questa trilogia di uno degli scrittori più coraggiosi e raffinati dell'America latina è di difficile classificazione". Galeano è anche un appassionato tifoso di calcio: "Splendori e miserie del gioco del calcio" (1997) è un'analisi della storia di questo sport. Galeano lo paragona a una recita teatrale e a una guerra; critica il patto scellerato con le multinazionali e attacca gli intellettuali di sinistra che rifiutano, per ragioni ideologiche, il gioco e il suo fascino nei confronti delle masse.