Giovedì 18 Aprile 2024

Il ritorno di Dolcenera: "'Le stelle non tremano' è il mio invito a non avere paura del futuro"

Esce il nuovo album con 11 inediti. "Un lavoro meticoloso che porta una sferzata di energia e positività", ci racconta la cantautrice salentina

Dolcenera, album 'Le stelle non tremano'

Dolcenera, album 'Le stelle non tremano'

Bologna, 11 settembre 2015 - Il brano 'Niente al mondo', uscito nel 2014 e diventato una hit dell'estate. Poi un anno di quasi silenzio. Ora Dolcenera torna con un nuovo album di inediti: 'Le stelle non tremano' che include undici tracce, tra cui i due singoli già pubblicati l'anno scorso ('Niente al mondo', appunto, e 'Accendi lo spirito'). 

Sono passati tre anni dall'ultimo disco, come mai una gestazione così lunga per questo nuovo lavoro? "Nel corso della mia carriera sono riuscita a ritagliarmi una certa indipendenza artistica e questo mi permette di poter lavorare a fondo su un progetto. A me piace essere precisa e meticolosa, quindi curare tutti i dettagli".

Però il primo singolo era già pronto da tempo… "'Le stelle non tremano' ha avuto una lavorazione a fasi. Ci sono stati periodi in cui non l'ho voluto ascoltare, me ne sono distaccata per poterlo valutare a mente fresca. Quasi fossi una cattivissima giudice di me stessa, cosa che in fondo poi sono".

E il risultato qual è stato? "Ogni volta che lo riascoltavo continuava a colpirmi sempre la sua energia, la sua freschezza, la voglia di sperimentare. Non vorrei peccare di superbia, ma a me sembra proprio… figo".

Insomma tanta attesa, ma è soddisfatta… "Sì, anche se poi fosse stato per me io avrei continuato a lavorarci su… L'ho detto che sono una molto meticolosa? Comunque è un album carico di positività. Dopo la rabbia di 'Ci vediamo a casa', volevo dare una sferzata. E' il mio modo di reagire alla paura del futuro".

A proposito di paura, uscire l'11 settembre sembra quasi un voler sfidare la sorte… "Lo so, è più facile ricordare le cose brutte (l'11 settembre 2001 è la data dell'attentato alle Torri gemelle di New York, ndr) che le cose belle. Ma forse pochi sanno che questo giorno fu scelto da Gandhi nel 1906 per Satyagraha', il manifesto della lotta non violenta".

Un modo di dire che qualcosa sta cambiando? Una ventata di ottimismo… "Non credo nell'ottimismo tout court. Semmai credo nel sogno, nell'impegnarsi in un progetto, nel migliorare se stessi, nella passione che ci mettiamo nel nostro lavoro quotidiano, qualunque esso sia".

Per questo album si è ispirata a grandi della cultura: Monicelli, Platone, Kant, Pasolini… Ma malgrado questo i testi dell'album sono molto diretti e di impatto immediato. Si potrebbe dire che sono capaci di parlare alla pancia del pubblico? "E' vero ci sono questo tipo di citazioni e riferimenti, ma in fondo si tratta di personaggi eccelsi che hanno saputo raccontare le emozioni e l'equilibrio della vita a tutti. Ecco perché le loro opere ci appaiono sempre così moderne e attuali. Questi maestri infatti hanno sempre parlato alla pancia della società".

Il sound invece è molto dance e attuale, però non ha voluto rinunciare a contaminazioni con l'uso quasi tribale dei tamburi o con le sonorità orientali di chitarre cinesi. Uno strano mix. "La parte più bella della globalizzazione è che possiamo conoscere con estrema facilità le diverse culture del mondo. Ho preso il mio nome da un brano di Fabrizio De André perché la mia storia affonda le sue origini nel cantautorato italiano, ma allo sesso tempo sono figlia del mio tempo. L'evoluzione si ha ricordando il passato ma aprendosi ad altro e lasciando entrare il nuovo".

C'è un brano del disco a cui tiene particolarmente? "Universale, l'ultimo brano dell'album. Lo ritengo un po' una canzone-testamento. Ha molto di me perché racchiude l'incertezza del futuro (e qui intona l'attacco: per domani non lo so, anche i sogni cambiano) e poi la certezza di cosa vorrei essere io (altro stacco: per la vita, per la vita cercherò)".

Ma Dolcenera è cambiata molto dal suo esordio? "Alla fine no, anche se sono cresciuta come donna e maturata come artista".

E se potesse tornare indietro c'è qualcosa che cambierebbe o non rifarebbe? "Credo di no. Certo, ho corso bei rischi prendendo a volte decisioni drastiche, come quando ho deciso di rinunciare completamente alla tv che nel 2005 mi aveva dato una grande popolarità (in quell'anno ha vinto il reality Music Farm, ndr). Ma in fondo quella scelta è stata una sorta di 'sliding doors', che hanno poi dato la svolta alla mia carriera".

Un'ultima domanda: in questo periodo vanno di gran moda i duetti, c'è un artista con cui le piacerebbe incidere un brano? "Paolo Nutini. Lo adoro, in tutti i sensi (ride). In realtà ho avuto l'occasione di cantare con lui in una jam session a Barga, in provincia di Lucca. Però adesso devo concentrarmi nella promozione dell'album: sarò in giro per tutta Italia. E poi a fine anno comincio il tour".