Giovedì 18 Aprile 2024

Deep Purple in concerto in Italia, a 70 anni il rock è ancora hard

I sopravvissuti alla band britannica in Italia per quattro serate (ieri a Padova, stasera ad Assago, poi il 5 novembre a Firenze e il 6 a Roma). Ian Gillan, Ian Paice e Roger Glover, uniti a Don Airey (sostituito di Jon Lord) e il chitarrista Steve Morse continuano nonostante l'età, attorno ai 70 anni i membri originali, a sventolare la bandiera dell'hard rock duro e puro, non ci sarà la potenza di un tempo, ma il fascino di certi brani non tramonta mai

Deep Purple, Roger Glover, Ian Gillan e Steve Morse (Barbaglia)

Deep Purple, Roger Glover, Ian Gillan e Steve Morse (Barbaglia)

Padova, 31 ottobre 2015  - Ritchie Blackmore ormai è solo un bel ricordo, o brutto, come potrebbero giurare gli altri componenti dei mitici Deep Purple. Ma loro, che portano ancora avanti la bandiera dell'hard rock duro e puro, sono ancora lì, no anzi qui: infatti ieri sera a Padova il primo di 4 concerti che li vedranno stasera ad Assago (Milano), il 5 novembre Firenze e il 6 Roma. 

I tre storici sopravvissuti del gruppo, Ian Gillan, Ian Paice e Roger Glover, uniti a Don Airey (che ha sostituito il fu Jon Lord) e al chitarrista Steve Morse risvegliano ricordi di hard rock, pur delineando un'affievolita energia scenica rispetto ai tempi migliori.

Duro da scalfire il mito dei Deep Purple. Il 'ruggito' di brani di album come 'Made in Japan', non si spegne, l'adrenalina riaffiora e le note di pezzi come 'Hus', 'Strange kind of woman', e 'Smoke on the water' inebriano i fan. 

"Alla mia età - confidò tempo fa il batterista Paice, 70 anni - credo che non conti tanto dove si suona o davanti a chi, alla mia età la musica è una missione. Non ci si può fermare, se fermarsi significa poi soffrire per la mancanza di qualcosa, in questo caso la musica. L'importante è che non si diventi l'ombra di quello che si è stati in passato, l'importante è continuare ad avere voglia di suonare, di fare musica e di divertirsi". Quindi spazio a virtuosismi e ad lunghi assoli per sopperire l'ugola di Gillan che alla veneranda età di 70 anni ha perso vigore e 'cattiveria'.

E anche se non arriva più un "Black night" degno del nome, al pubblico poco importa, perché quel gruppo probabilmente li accompagna dall'infanzia, e ancora suscita entusiasmo coi suoi 17 album alle spalle, senza i live, spalle larghe...

La scenografia non è mai stato il forte dei Deep Purple, che trova essenziale regalare momenti di divertimento con le chitarre tese e la batteria scatenata. Un rock aggressivo, senza fronzoli, duro e a tratti veloce come giusto che sia. E così volano due ore al suono di ricordi, che tornano in canzoni come 'Mary Long' e 'Wring that neck' , 'Space turking' e 'Hush' intervallate da quelle degli ultimi lavori, sempre ad un volume che ci si aspetta da un heavy live.