Giovedì 18 Aprile 2024

Bob Dylan canta Frank Sinatra

"Shadows in the night" uscirà il 2 febbraio

Bob Dylan 'Shadow in the nigth' ( dal sito di bob dylan)

Bob Dylan 'Shadow in the nigth' ( dal sito di bob dylan)

New York, 30 gennaio 2015 - Bob Dylan che canta le canzoni di Frank Sinatra sembra, oltre che ipotesi improbabile, non foriera di risultati memorabili: eppure questo è l'ultimo progetto del menestrello di Duluth, in uscita il 2 febbraio prossimo e intitolato "Shadows in the night". Va detto che nonostante l'allusione del tinonnnnntolo a "Strangers in the night" tra i dieci brani prescelti non ci sono i pezzi da novanta del repertorio di "The Voice", quanto brani meno noti o associati anche (o soprattutto) ad altri cantanti come Frankie Laine: lo stile non è né jazz, né rock né folk ma vira piuttosto a un country elegante in cui domina la pedal steel guitar. 

Più che la solita decostruzione - che Dylan applica volentieri ai suoi stessi pezzi, spesso irriconoscibili dal vivo - si tratta di una rilettura che segue le orme degli ultimi album; d'altronde, dopo aver registrato un disco di canti natalizi, nel 2009, il passaggio a Sinatra suona retrospettivamente quasi obbligato.

Dylan ha spiegato nelle interviste di avere in mente un disco di standard fin dalla fine degli anni Settanta, e quando si parla di American Songbook, "Sinatra è la montagna che tutti devono scalare, anche senza arrivare in cima". 

Sinatra da parte sua fu un acerrimo nemico del rock fin dalla sua nascita (prevedendo evidentemente che Elvis e compagnia lo avrebbero definitivamente pensionato a Las Vegas: forse non che lì lo avrebbe raggiunto non molti anni dopo lo stesso Elvis) pur facendo negli ultimi anni qualche concessione a ballate come la beatlesiana "Something" (attribuendola peraltro a Lennon-McCartney). 

Pur abitando universi musicali del tutto opposti peraltro i rapporti fra i due erano cordiali e Dylan fu diverse volte ospite nella villa di Sinatra a Beverly Hills - senza, probabilmente, nessuna jam session improvvisata che possa aggiungersi in futuro alla interminabile serie dei "bootleg" ufficiali dell'opus dylaniano.