Venerdì 19 Aprile 2024

Cadavere nell'Astigiano, dna conferma: è di Elena Ceste, scomparsa a gennaio

Un mistero lungo nove mesi, tra falsi allarmi e ricerche all'estero. Il corpo della donna giaceva a pochi metri dalla casa in cui in cui abitava col marito e i quattro figli

Il cadavere di Elena Ceste è stato ritrovato in un fosso (LaPresse / Ansa)

Il cadavere di Elena Ceste è stato ritrovato in un fosso (LaPresse / Ansa)

Torino, 23 ottobre 2014 - Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Elena Ceste, la donna 37enne, mamma di quattro bambini scomparsa da casa lo scorso 24 gennaio. Il cadavere trovato sabato mattina nelle campagne dell'Astigiano, appartiene a lei. Lo dice l'esame del dna dei resti trovati durante la pulitura di un canale di scolo, a meno di due chilometri dalla casa in cui la donna abitava con il marito e i quattro figli. Le indagini dei carabinieri proseguono ancora, nel più stretto riserbo, per stabilire se la madre si sia suicidata o se sia stata uccisa. U

Un mistero lungo nove mesi, tra segnalazioni e falsi allarmi, mitomani e ricerche all'estero. L'ultima pista seguita portava addirittura a Tenerife. Il corpo della Ceste era invece lì, a due passi da casa, tra il fiume Tanaro e la ferrovia. A ritrovarlo, in avanzato stato di decomposizione, alcuni dipendenti comunali, impegnati nella pulizia dell'alveo di un canale. L'area è stata sequestrata ed è tuttora sorvegliata dai carabinieri del Comando provinciale di Asti, guidati dal tenente colonnello Fabio Federici. I militari hanno informato del riconoscimento del cadavere il marito, Michele Buoninconti, vigile del fuoco ad Alba (Cuneo). Era stato lui, lo scorso 24 gennaio, a denunciarne la scomparsa e a far partire le ricerche. "Mi aveva pregato di passare a prendere i figli a scuola perché non stava bene - ha raccontato l'uomo -. Non l'ho più vista". Sparita nel nulla, senza alcun bagaglio, lasciando l'auto in cortile e, in casa, il telefono cellulare e la fede. Per settimane carabinieri e vigili del fuoco hanno perlustrato campi e boschi, svuotato pozzi, scandagliato corsi e specchi d'acqua, ma inutilmente.

Poi, a fine febbraio, un primo colpo di scena: "Elena era ricattata da due uomini" per una foto nella quale era abbracciata a un amico. Ma i due venivano subito scagionati. All'inizio di marzo un'altra segnalazione portava a Torino: "Ho visto una donna come lei su un tram". Anche questa pista si rivelava, però, infruttuosa. Poi di nuovo il nulla fino a sabato mattina, quando i resti di quel cadavere in avanzato stato di decomposizione e danneggiati da una ruspa durane la pulizia del canale, sono spuntati in una zona già perlustrata dalle ricerche. Il pensiero è andato subito alla mamma di Costigliole d'Asti, ma solo oggi - con l'esame del dna - è stato possibile stabilire con certezza che si tratta di lei.