Mercoledì 24 Aprile 2024

L'INTERVISTA / Cacciari stronca la sinistra Bella Ciao: "Non ha né leader né strategia"

"Solo Berlusconi può fare la guerra a Renzi. Ma si allei con Salvini"

Massimo Cacciari (Sgattoni)

Massimo Cacciari (Sgattoni)

Rosalba Carbutti

Roma, 1 febbraio 2015 - MASSIMO CACCIARI,  ex Pci e Margherita, non vede rivali a sinistra di Matteo Renzi.

Professore, il premier ha stravinto con l’elezione al Quirinale di Sergio Mattarella.

«Ha messo d’accordo il Pd e pure Sel. Mattarella lo avrebbe candidato pure Nichi Vendola. Non l’ha fatto solo per paura di bruciarlo».

D’accordo la tregua per l’elezione del capo dello Stato, ma sembra che il cantiere a sinistra non sia fermo, anzi.

«(Ride). Renzi ha trionfato. Ha annullato l’opposizione interna al suo partito e sono sicuro che, soprattutto oggi, nessuno si sognerà di uscire dal Pd. I colonnelli mica se ne vanno se il generale vince la battaglia».

Ci sono pezzi della società civile, Landini, Rodotà che stanno lavorando alla Cosa Rossa.

«Ma dove può andare un partito del genere? Non hanno un leader e senza un leader in Italia non si va da nessuna parte. E poi non hanno gioco...».

Cioè?

«Giocano di rimbalzo, in contropiede rispetto alla tattica di Renzi. Ma non hanno una propria strategia».

La vittoria di Alexis Tsipras in Grecia li ha ringalluzziti.

«Il premier greco targato Syriza non può fare il leader della sinistra italiana. Cantare Bella Ciao non basta».

Quindi, la sinistra deve accontentarsi di Renzi e del suo Pd?

«L’unica speranza sarebbe creare una specie di Podemos, il movimento spagnolo che nasce dagli indignados. Ma anche loro hanno una matrice non ideologica, quindi sono più vicini a Renzi».

Allora nessuna alternativa al premier?

«Ci vorrebbe una forza socialdemocratica davvero nuova, ma non mi pare che ci siano le condizioni, oggi, in Italia».

L’unica patata bollente per Renzi potrebbero essere le riforme, visto che il patto del Nazareno è andato in frantumi.

«Il premier è stato bravo a far eleggere Mattarella al Quirinale. Angelino Alfano – che è siciliano – non poteva non votarlo perché altrimenti avrebbe perso nella sua regione anche quei dieci consensi che ha. E Silvio Berlusconi è rimasto con il cerino in mano. Ora tocca a lui evitare di suicidarsi per la seconda volta, facendo saltare le riforme».

Renzi, in effetti, potrebbe tornare alle urne.

«E conquisterebbe il 60 per cento dei voti. Ovvio che al Cavaliere non converrebbe».

Cosa suggerisce, allora, al leader di Forza Italia?

«A sinistra di Renzi non c’è nulla. L’unico che può davvero fargli la guerra resta proprio lui, Berlusconi. Ma deve allearsi con la Lega di Matteo Salvini e, indirettamente, con Beppe Grillo».