Ed è subito rosso

…ED È subito rosso. Non sono sufficienti le gabelle ordinarie, talmente numerose da non ricordarne il nome. Adesso ci si mettono pure la durata del giallo e i furbetti del semaforo a rendere più difficile la nostra già travagliata quotidianità. Ancora non si sono spenti gli echi per un’inchiesta analoga scoppiata nel Nord Italia, che siamo daccapo: paladini della giustizia comminavano ad automobilisti innocenti fior d’ammende e sospensioni di patenti. Passare col rosso al semaforo è pericolosissimo e ogni congegno che aiuti a risparmiare vite umane è sacrosanto. Ma far cassa ricorrendo a giochetti disonesti per meglio mungere i concittadini, ricorda un prete che ruba le elemosine nella propria chiesa. Da qualche tempo i nostri amministratori s’improvvisano manager d’assalto per raccogliere i trasferimenti che lo Stato, finanziaria dopo finanziaria,  ha cancellato. Quale pensate sia il modo migliore per mietere denari? Non certo rivalutando le piccole perle preziose che l’Italia possiede in ogni suo angolo. Appare più semplice abbassare un limite di velocità in rettilineo e piazzarci un multavelox o manipolare fraudolentemente le apparecchiature per il monitoraggio delle infrazioni semaforiche. 

COSÌ, pochi secondi in meno di giallo, macchinari non omologati o limiti di velocità impossibili possono fruttare introiti capaci di rinvigorire il più depresso dei bilanci comunali. Poco importa se una patente ingiustamente sospesa a chi lavora viaggiando o l’ennesima multa salata possono incrinare il precario equilibrio familiare. Importante è far cassa, a tutti i costi e costi quel che costi. Siamo forse all’antica ma, da chi sta dalla parte della legge, pretendiamo dell’altro: auspicabile sarebbe una condotta irreprensibile ma è sufficiente che i nostri rappresentanti non utilizzino metodi da biscazzieri disonesti per sottrarci ingiustamente denari e patenti. Una magra soddisfazione, almeno sino a che durerà la democrazia, ci è però concessa: toccherà a noi consegnare agli amministratori la patente d’onestà. Ricordiamoci chi è passato col rosso, quando sarà il momento.