Mercoledì 24 Aprile 2024

In Burkina Faso è golpe di piazza: Campaorè resiste poi si dimette. Il potere va a Traorè

Dopo 48 ore di paura la folla festeggia: le pressioni per deporre l'ex golpista al potere da 27 anni hanno successo. Ieri il Parlamento era stato incendiato dai manifestanti per impedire l'emendamento che avrebbe consentito il quinto mandato al presidente

La rabbia dei manifestanti anti-Campaorè nella capitale del Burkina Faso (AFP PHOTO / ISSOUF SANOGO)

La rabbia dei manifestanti anti-Campaorè nella capitale del Burkina Faso (AFP PHOTO / ISSOUF SANOGO)

Ouagadougou, 31 ottobre 2014 - Golpe in Burkina Faso. Il presidente Blaise Compaorè, ex generale golpista al potere da 27 anni, viene rimosso da una gigantesca rivolta di piazza che coinvolge oltre un milione di persone. Le pressioni della folla inferocita per il tentativo del presidente di intestarsi un quinto mandato previa modifica della Costituzione e la persuasione esercitata dai militari determinano l'uscita di scena del presidente. Dimissioni già esecutive. "Dichiaro che il potere rimarrà vacante per permettere l'organizzazione di regolari e democratiche elezioni in 90 giorni", recita la nota di Campaorè (già in fuga verso il Ghana).

CORSI E RICORSI - Arrivato al potere nel 1987 con un un colpo di Stato costato la vita a Thomas Sankara, uno dei leader africani più amati e rispettati, Compaoré è stato rieletto quattro volte, a partire dal 1991, per due mandati di sette anni (1992-2005) e due di cinque anni (2005-2015). Lascia con qualche mese di anticipo, fulminato dalle proprie stesse brame.  

CAMBIO DELLA GUARDIA - Il potere passa ora al capo di stato maggiore dell'esercito, Honoré Traoré. Traorè annuncia in un comunicato che "assumerà" a partire da oggi "le responsabilità di capo dello Stato" del Burkina Faso, "conformemente alle disposizioni costituzionali".  "Conformemente alle disposizioni costituzionali, constatando la vacanza di potere così creata, considerando l'urgenza di salvaguardare la vita della nazione, assumerò a partire da oggi le mie responsabilità di capo di stato". Non lascerà il potere tanto facilmente. Più probabile che si presenti come il nuovo uomo forte.

DEVASTAZIONE E MORTE - Le proteste di ieri, scoppiate per impedire al Parlamento (incendiato dalla folla) di votare un emendamento alla Costituzione che avrebbe permesso al presidente Blaise Compaorè di candidarsi per un quinto mandato, sono state decisive quanto violente: secondo l'agenzia Xjnhua il bilancio è di almeno 30 vittime e oltre 100 feriti. Nella notte le abitazioni di decine di uomini politici considerati vicini a Compaorè sono state prese d'assalto, devastate e saccheggiate.  

'RESA SENZA CONDIZIONI' - Sin da ieri il leader dell'opposizione Zepherin Diabré aveva invitato la popolazione a "mantenere alta la pressione" per arrivare alle "dimissioni senza condizioni" di Compaoré, alla guida del Paese da 27 anni. Quindi, rispondendo al capo dello Stato che si era detto disponibile a un dialogo su un periodo di transizione in vista del voto, il leader dell'opposizione aveva replicato che "precondizione di ogni discussione sulla transizione politica" sarebbero state "solo le dimissioni senza condizioni". Che sono arrivate in un classico clima da golpe africano.

MILITARI SOSPESI - Stamattina centinaia di manifestanti - la maggior parte dei quali provenienti dalla piazza della Nazione, cuore della protesta anti-Compaorè - hanno preso d'assalto la sede dello Stato maggiore delle forze armate burkinabè, chiedendo le dimissioni del suo capo, il generale Honorè Nabere Traorè, considerato troppo vicino al presidente. Così a Traorè non è restato altro che smarcarsi. Lo ha fatto subito, bloccando i potenziali rivali.

LOTTE INTESTINE - Il generale  Kwamè Louguè, il cui nome è stato invocato ieri dalla piazza per fare cadere il regime, è stato fermato mentre stava per unirsi ai manifestanti. Adesso bisogna capire se Traorè giocherà in proprio o, a fine trimestre, si farà da parte. Il Burkina intanto festeggia.