Mercoledì 24 Aprile 2024

Bullismo, disabile lasciato un'ora legato a un cancello: due arresti

Succede nel Salento. Denunciato un terzo giovane, minorenne all'epoca dei fatti

Bullismo (foto Newpress)

Bullismo (foto Newpress)

Lecce, 6 dicembre 2015 - Un caso di bullismo raccapricciante ai danni di un minore affetto da handicap mentale è avvenuto a Coira, nel Salento. Indagati con l'accusa di avere tenuto incatenato il disabile a un cancello per un'ora e di altre vessazioni nei suoi confronti, due ragazzi di 21 anni arrestati dai carabinieri e posti ai domiciliari. Oltre a loro, un terzo, minorenne all'epoca dei fatti, è stato denunciato in stato di libertà sempre per aver minacciato, molestato e schiaffeggiato il giovane.

Secondo quanto accertato dai militari, la vittima, a causa delle vessazioni subite, sarebbe caduto in un grave stato di ansia e paura, fino quasi a non uscire da casa o non andare a scuola. Gli aguzzini avrebbero più volte schernito il disabile chiamandolo 'handicappato' e 'mongoloide'. In una circostanza gli avrebbero persino smontato la sella della bicicletta gettandola via e sottratto il cellulare. Ma l'episodio più grave risale al novembre del 2014, quando i tre indagati, stando alla ricostruzione dei carabinieri, costrinsero con la violenza la vittima a seguirli, impedendogli di scappare afferrandolo per le mani. Poi, dopo averlo condotto in un luogo isolato, lo legarono con una catena di metallo a un cancello, rifiutandosi di liberarlo nonostante lui li implorasse di farlo. I tre 'carnefici' avrebbero dunque minacciato il giovane di lasciarlo legato lì, fingendo di andarsene. Di fatto il disabile rimase legato per più di un'ora. Ma non solo, non contenti dell'agonia del malcapitato, i bulli schernivano il poveretto avvicinandogli le chiavi del catenaccio e perfino urinandogli addosso. Inoltre, lo costrinsero pure a fumare uno 'spinello', mentre era legato.

Le indagini dei carabinieri sono partite dalla diffusione di un video arrivato sul telefonino di una compagna di scuola del disabile che ritraeva la scena del ragazzino incatenato al cancello. La giovane ha dunque mostrato il filmato alla madre che, riconosciuta la vittima, ha consegnato il tutto alla dirigente dell'istituto scolastico che ha presentato un esposto ai carabinieri. La madre della vittima, venuta a conoscenza della vicenda, il 2 aprile scorso ha sporto una denuncia-querela alla Procura della Repubblica, precisando che il figlio da un po' di tempo si era chiuso in se stesso e non intendeva più andare a scuola. Quando gli investigatori hanno fatto vedere il filmato al disabile, il ragazzino ha riconosciuto nei tre giovani i suoi aggressori.