Giovedì 18 Aprile 2024

Scende l'allarme terrorismo a Bruxelles, dopo blitz in autostrada e in moschea

Falso allarme antrace nella Grande Moschea, forse si trattava semplicemente di farina

Evacuata la grande moschea di Bruxelles (Ansa)

Evacuata la grande moschea di Bruxelles (Ansa)

Parigi, 26 novembre 2015 -  In tarda mattinata era riscattato l'allarme terrorismo a Bruxelles. Due le operazioni che per qualche ora hanno fatto ritornare la paura, proprio quando la città aveva da poco riniziato gradualmente a ritornare alla normalità. Un blitz, collegato alle indagini per gli attentati di Parigi, con un'"importante presenza di polizia" si è svolto per circa un'ora e mezzo a Auvelais, località vallone tra Charleroi e Namur, dove è stato chiuso un tratto di autostrada E42. Nella località vallona è stata perquisita una casa affittata il 5 ottobre scorso da due giovani di origini maghrebine, che non la occupavano su base regolare. Un secondo intervento delle forze dell'ordine è invece avvenuto alla grande moschea di Bruxelles, evacuata dopo la scoperta di un pacco contenente polvere sospetta. A distanza di ore è comunque venuto fuori che la polvere sarebbe stata comunque "inoffensiva" e "molto probabilmente farina", come affermato dal commissariato di polizia di Bruxelles Capitale-Ixelles dopo i primi risultati delle analisi svolte dal laboratorio mobile della protezione civile. La sostanza sarebbe stata recapitata stamani in alcune buste alla moschea, situata nel Parco del Cinquantenario, a poche centinaia di metri dalle istituzioni europee. Oggi a Bruxelles avevano appena riaperto le scuole. Ma dopo poche ore di panico, il livello di allerta è stato abbassato da 4 a 3. A prendere la decisione l'organo di coordinamento e analisi della minaccia (Ocam). Il massimo allarme era stato decretato nella notte tra venerdì e sabato scorsi per una minaccia "concreta ed imminente". Minaccia confermata dal premier belga Charles Michel, ma però declassata perché "non più imminente". Domani riaprirà completamente anche la rete della metropolitana cittadina, i militari continueranno a presidiare i punti sensibili. Domenica, inoltre, si terrà a Bruxelles il summit Ue-Turchia a cui interverranno i capi di Stato e di governo dei 28 e il premier turco Ahmet Davutoglu.

NEL MIRINO - In Belgio è caccia a 10 terroristi, avrebbero armi pesanti, forse anche esplosivi, diceva ieri il ministro degli Esteri belga, Didier Reynders. Avrebbero "l'intenzione di commettere un attentato analogo a quelli di Parigi", aggiungeva.  Nel frattempo, continua la caccia a Salah Abdeslam.  E' lui il ricercato numero uno insieme a Mohamed Abrini, l'autista che da un paio di giorni è finito nella lista nera dell'antiterrorismo. Abrini aveva un'attività proprio accanto alla casa del terrorista del Thalys, Ayoub El Khazzani, che il 21 agosto scorso fu fermato da due marines americani prima che sferrasse l'attentato sul treno Bruxelles-Parigi sul quale era salito carico di armi. Abrini era uno dei soci di un salone da parrucchiere a rue Ransfort n.3, a Molenbeek, e un numero più avanti c'era l'appartamento dove viveva El Khazzani fino ad agosto. Secondo quanto riporta la stampa belga, sembra che entrambi frequentassero la stessa moschea che si trova in quella che si trova in quella strada. 

GLI ATTENTATORI DI PARIGI ERANO STATI SEGNALATI - Tra l'altro, i nomi di Salah Abdeslam e Mohamed Abrini, come anche quelli dei fratelli Abaaoud, erano sulla lista di 85 soggetti sospettati di radicalizzazione preparata dall'Ocam, l'organo belga per l'analisi della minaccia, ovvero il coordinamento anti-terrorismo, ed inviata al borgomastro di Molenbeek, Francoise Schepmans. La lista di Molenbeek fa parte degli elenchi "informativi" che da quasi un anno l'Ocam, con aggiornamenti ogni due mesi, aveva inviato ai borgomastri e ai capi delle polizie locali dei comuni interessati.

Nell'informativa, Mohamed Abrini risultava come "persona rientrata dalla Siria" specificando che "un'inchiesta era stata condotta dalla polizia per verificare se era ancora nel quartiere ed il risultato era stato negativo". A seguito del controllo "l'11 novembre la polizia aveva chiesto all'anagrafe locale la radiazione di registri". Mentre Salah Abdeslam era nella categoria delle persone "in via di radicalizzazione". Sul fratello Brahim, quello che si è fatto esplodere davanti ad un bar dell'11/o arrondissement di Parigi, c'era invece scritto che "aveva cercato di raggiungere la Siria". Inoltre, il bar 'Les Béguines' che avevano aperto insieme era stato chiuso a novembre "per fatti di droga e non come luogo di incontro di radicali". Abdelhamid Abaaoud, spesso indicato come leader della strage di Parigi, compariva nella lista in quanto "presunto in Siria", così come il fratello minore Younès. 

PERQUISIZIONI ANCHE A VERVIERS - Nuove perquisizioni inoltre sono state oggi effettuate dalla polizia su ordine della procura federale in un quartiere di Verviers, dove l'esercito ha bloccato diverse strade. Nella stessa località belga, vicina al confine con Olanda e Germania, tre jihadisti furono uccisi in un blitz compiuto a gennaio scorso dopo l'attacco a Charlie Hebdo, facevano parte della cellula di cui era capo Abdelhamid Abaaoud, la mente della strage di Parigi morto nel covo di Saint-Denis. L'operazione è stata confermata alla tv pubblica Rtbf dal borogomastro della città, Murile Targnon. L'obiettivo sarebbe stato una persona risultata partita per il Marocco. Da Rabat, invece, l'antiterrorismo ha comunicato di aver smantellato una cellula, con gli arresti di due uomini e una donna tra Fez, Casablanca e Ouled Tayma, paese d'ordine della famiglia Abaaoud. Sempre di oggi la notizia di un giovane imam che faceva proselitismo in tre moschee di Anversa partito per combattere in Siria.

Intanto, a Trieste, finanza e dogane hanno sequestrato 800 fucili diretti in Belgio dalla Turchia