Brexit, vacanze e case cosa cambia con la sterlina debole

E' ancora presto per valutare l'impatto dell'uscita dall'Ue, ma per i britannici sarà più caro lo shopping immobiliare in Italia. Chi si prepara per una vacanza a Londra non subirà complicazioni

Londra (Afp)

Londra (Afp)

Milano, 24 giugno 2016 - E’ ancora presto per calcolare il peso della Brexit e quindi della svalutazione della sterlina sull’industria del turismo. Ma non c’è dubbio che, avverte Pier Ezhaya, vicepresidente di Astoi, l’associazione di Confindustria che rappresenta i principali tour operator, qualche effetto ci sarà. Magari non a breve perché ormai siamo quasi a fine giugno e gran parte dei pacchetti turistici dall’Italia verso l’Inghilterra e viceversa sono già chiusi. Ma se dovesse incrementarsi la perdita di valore della sterlina (per ora limitato a circa un 5% sull’euro, complice la forte perdita di valore della moneta unica sul dollaro) allora "gli inglesi avranno sempre maggiori difficoltà a comprare camere all’estero non solo in Italia ma anche in Spagna e in Grecia". E questo dovrebbe aumentare gli spazi di manovra dei nostri tour operator che potrebbe avere una maggior disponibilità di posti proprio per le mete spagnole e greche.

Viceversa il nostro settore del turismo potrebbe risentire della perdita di potere d’acquisto degli inglesi che, ricorda Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’Ufficio studi di Casa.it al tradizionale affitto o acquisto di case in Toscana e Umbria negli ultimi anni si sono spinti sempre più a Sud, dall’Abruzzo alle Marche fino alla Puglia. E quindi una sterlina più debole sull’euro potrebbe far rallentare lo shopping immobiliare in Italia delle famiglie inglesi. Allo stesso modo però, noi italiani avremmo più vantaggi ad affittare per questa estate una casa a Londra? "Certamente – risponde sempre Ghisolfi – anche se questo riguarderà i contratti ancora da stipulare e non quelli già sottoscritti e pagati. Ma gli italiani sono diventati negli ultimi vent’anni i maggiori acquirenti di immobili a Londra dopo arabi, indiani, cinesi e americani con una quota tra il 5 e l’8% nonostante l’altro livello dei prezzi che nelle zone più in come Kensington e Myfair sono arrivati anche a 60mila euro al metro quadrato. Ma anche in quartieri meno cari come Chelsea, tra i preferiti dagli italiani, è difficile trovare abitazioni a meno di 12-13mila euro al metro quadrato. E un cambio più favorevole potrebbe favorire questo mercato”.

In attesa di capire quanto la Brexit inciderà anche sul "mattone" per ora non dovrebbe stravolgere un’altra grande industria, quelle delle vacanze di studio e lavoro. "Chi deve partire – spiega Emanuela Bucci dell’agenzia specializzata nel settore Alphabetschool di Roma – ha già prenotato e saldato”. E quindi l’effetto cambio non si sentirà più di tanto nelle prossime settimane anche se è possibile che, se davvero si realizzassero risparmi importanti al momento di regolare le fatture con gli intermediari inglesi, potrebbe essere applicato uno sconto sulla tariffa originaria. Quest’anno, aggiunge Emanuela Bucci c’era stato un incremento delle richieste di vacanze studio nel Regno Unito (con prezzi medi per la sistemazione in college attorno ai 1.200 euro a settimana, voli esclusi) e già a marzo era difficile trovare biglietti aerei a meno di 500-600 euro. Un fronte, quello dei voli, dove potrebbero ridursi le tratte da e per l’Inghilterra da parte di compagnie low cost come Ryanair e Easyjet.

La voglia d’Inghilterra dei giovani italiani potrebbe essere raffreddata dall’uscita dalla Ue. Il nostro Paese, infatti, con oltre diecimila studenti è al quarto posto nella classifica dei 125mila studenti che frequentano gli atenei inglesi. E sono stati quasi 2.300 quelli che nel 2014 (ultimo dato disponibile) sono volati a Londra e dintorni per il programma Erasmus, che senza le agevolazioni previste per gli studenti europei, potrebbe diventare in futuro più dififcile e senza dubbio più caro in Inghilterra.

Intanto però, chi si prepara per una vacanza a Londra non subirà complicazioni perché se in futuro potrebbe essere richiesto il passaporto, questa estate basterà ancora la semplice carta d’identità per passare le frontiere. E chi ha organizzato un viaggio fai-da-te potrebbe risparmiare sia sul conto dell’albergo sia su pranzi, cene, musei ed escursioni con un euro più forte sulla sterlina. Per i pacchetti vacanze, invece, la legge prevede, ricorda Ezhaya adeguamenti solo se il cambio aumenta il costo lasciando, a un incremento superiore al 10%, la possibilità al cliente di recedere dal contratto. Se invece, con la sterlina più debole, la vacanza costerà meno la possibilità di una riduzione di prezzo è lasciata al buon cuore del tour operator. Ma non c'è da sperarci troppo...

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