Giovedì 18 Aprile 2024

Brexit, EasyJet chiede certificato Ue

La compagnia lowcost chiede una licenza di trasporto aereo in un Paese dell'Ue. Ma smentisce invece il trasloco da Londra

EasyJet (Newpress)

EasyJet (Newpress)

Roma, 1 luglio 2016 - Gli effetti della Brexit ricadono anche sulle compagnie aeree. La britannica EasyJet ha reso noto di aver chiesto un certificato di vettore aereo in un altro Paese dell'Ue dopo il referendum sulla Brexit della settimana scorsa. 

Il certificato, emesso dall'autorità per il trasporto aereo di ciascun Paese, "dovrà consentire a EasyJet di volare in tutta Europa come facciamo oggi", ha spiegato la compagnia. La compagnia lowcost ha però smentito di voler lasciare la sua 'casa' a Londra, precisando di aver piuttosto avviato colloqui con Regno Unito e Unione europea per un mercato unico dell'aviazione.

"Precedentemente al referendum come parte di un piano di intervento - ha riferito la compagnia britannica -, EasyJet ha avviato un dialogo informale con alcuni enti regolatori europei dell'aviazione per l'emissione di un COA (certificato di operatore aereo) in uno stato membro dell'Unione per consentire a EasyJet di continuare a volare in tutta Europa come fa attualmente, obiettivo supportato anche da Airlines For Europe, la più importante associazione europea delle compagnie aeree. EasyJet ha avviato un processo formale di acquisizione di un certificato di operatore aereo (Coa)".

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