Venerdì 19 Aprile 2024

Brexit, il paziente inglese

Londra, 24 giugno 2016 - Brexit ha vinto, via dall'Europa. I risultati del referendum inglese parlano chiaro. Il Regno Unito deve lasciare l'Unione Europea. Vince il fronte anti euro guidato da Nigel Farage, esce clamorosamente sconfitto il primo ministro conservatore David Cameron. Le reazioni dei mercati sono quelle prevedibili: gli indici delle Borse, durante la lunga notte, hanno seguito passo passo l'andamento delle previsioni e dei risultati elettorali snocciolati sezione dopo sezione. E dalle 5, quando il Leave è sembrato consolidarsi in testa rispetto al Remain, hanno stilato il verdetto: giù gli indici, giù la Sterlina. 

Per l'Unione Europea è uno choc. Lo è, almeno, per chi crede ancora che questa Europa, così com'è, possa e debba essere salvata. Lo è molto meno non solo, ovviamente, per gli euroscettici, ma anche per chi ritiene che uno choc possa essere salutare affinché ritrovi un'anima e un progetto politico smarriti da tempo. Affogati dai tecnocrati e dall'ottusità. Per esempio quella dell'austera Germania. 

A caldo, a pochi minuti, dal risultato, gli interrogativi restano tutti aperti: cosa faranno gli altri paesi europei sensibili alla possibile uscita dall'Ue? Come si muoverà il Regno Unito dopo la vittoria della Brexit? Come si muoveranno i governi degli altri paesi dell'Eurozona? I Trattati dicono che Londra ha ora due anni di tempo per chiudere la pratica di divorzio. Non è scontato che gli altri paesi intendano lasciarglieli (c'è chi lo ha già sostenuto apertamente) e non è detto che il pressing sia per forza una buona idea. 

Tra le poche certezze di queste prime ore di Brexit forse può esserci solo la consapevolezza che una scelta è sempre meglio del limbo nel quale il Regno Unito ha deciso di stare finora. Ora si gioca a carte scoperte. In fondo, - diceva Lao Tze e lo ripetono ogni giorno t-shirt, bigliettini, post sui social e manualetti di filosofia spicciola  - ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla.